Il capriccioso Landini e il filo 5s Bombardieri: gli ultrà dietro lo scontro col Garante sullo sciopero

Landini e Bombardieri disobbediscono alla Commissione di garanzia degli scioperi e tirano dritto, accusando il Garante di avere preso una decisione politica e filosalviniana. E i cittadini sono costretti a subire i capricci di Cgil e Uil

Il capriccioso Landini e il filo 5s Bombardieri: gli ultrà dietro lo scontro col Garante sullo sciopero
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I sindacati che avevano organizzato la protesta generale in tutta Italia per venerdì 17 novembre vanno su tutte le furie. Pochi minuti dopo la decisione da parte della Commissione di garanzia degli scioperi - che ha imposto a Cgil e Uil di rimodulare l'astensione dal lavoro proclamata in alcuni settori - Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno deciso di infischiarsene bellamente di quello che aveva appena stabilito il Garante e hanno confermato tutte le loro intenzioni: lo sciopero generale previsto tra tre giorni si farà lo stesso. "Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia" in quanto, spiegano, "si tratta di un'interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l'effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori".

Landini insulta Salvini e piagnucola

L'elemento che più sembra saltare all'occhio riguardo a questa clamorosa testardaggine delle due sigle sindacali che hanno spinto a questa contestazione è che, più che sul merito e sul contenuto della decisione assunta dalla Commissione preposta a valutare le modalità di svolgimento degli scioperi, i due segretari nazionali di Cgil e Uil sembrerebbero proprio addurre mere motivazioni politiche per affermare il fatto che abbiano assolutamente ragione loro. Da una parte c'è Landini che non ha assolutamente risparmiato pesanti attacchi personali nei confronti di Matteo Salvini: "Weekend lungo? Forse lui pensa al suo weekend - dichiara il sindacato vicino alla sinistra -. Forse Salvini, che non ha mai lavorato in vita sua, pensa al suo finesettimana", aveva dichiarato ieri sera a "In Onda", su La7. E poi ancora: "Capisco il suo nervosismo, in campagna elettorale ha raccontato che avrebbe aumentato gli stipendi e cancellato la Fornero - aggiunge -. Siamo un paese che ha un livello di evasione fiscale che non ha nessun altro Paese e questo governo continua a fare i condoni". Oggi non si smuove di un millimetro e getta fuoco sulla benzina: "Salvini dovrebbe avere rispetto per i lavoratori che ci rimettono i soldi per migliorare il Paese mentre Salvini e la Lega stanno cercando di non far parlare delle i cose che non hanno fatto - insiste -. È chiaro che oggi stanno cercando di parlare d'altro e non delle debolezze e dell'incapacità che stanno dimostrando".

Per Bombardieri la Commissione è "a garanzia del ministro"

Ma l'ossessione per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti colpisce sensibilmente anche Bombardieri. Il segretario generale della Uil se la prende direttamente con i commissari garanti per la scelta recentemente adottata perché "sono esperti nominati da questo governo", dichiara nella trasmissione televisiva "Tagadà". Ed è per questo motivo che "non abbiamo alcuna intenzione di rispettare i divieti della commissione di garanzia del governo". Secondo il sindacalista, la cui linea politica è spesso stata non così troppo distante da quella del Movimento Cinque Stelle, "spiegare alle organizzazioni sindacali che non è uno sciopero generale ma uno sciopero intersettoriale è una presa di posizione, una visione singolare". I componenti della commissione garante vengono sostanzialmente sospettati di simpatie politiche nei confronti del leader della Lega.

"Tra l'altro - aggiunge infatti - c'è una coincidenza tra alcune affermazioni di Salvini e della Commissione: forse dovremmo capire se è una Commissione di garanzia del ministro o del diritto allo sciopero". L'amarezza è evidente nelle parole di Bombardieri, il quale mette in discussione la maniera (ormai in voga da tantissimi anni) con cui vengono nominati i membri che fungono da garanzia sul tema dello sciopero: "C'è un tema che rischia di diventare un tema politico", tende a sottolineare.

Insomma, chi se ne frega di quello che ha stabilito il Garante: il sciopero generale si farà lo stesso. Ora toccherà al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti se intervenire a tutela dei consumatori e dei cittadini.

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