Cgil e Uil vengono sonoramente bocciati sull'astensione dal lavoro di venerdì 17 novembre. La Commissione di garanzia degli scioperi ha confermato la validità del "contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre" all'interno del quale si chiedeva la rimodulazione dello stop in alcuni settori. "Lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato - si legge in una nota dopo l'incontro con i due sindacati - come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell'applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici".
Poco prima della decisione del Garante degli scioperi il segretario organizzativo della Uil, Emanuele Ronzoni, aveva ribadito la sua "contrarietà rispetto alla nota che ci hanno inviato perché continuiamo a sostenere che si tratta di uno sciopero generale di alcune categorie e quindi non capiamo perché sono state sollevate alcune osservazioni". Ronzoni avrebbe "anche fatto un'apertura rispetto a due settori, quello dei vigili fuoco e del trasporto aereo per i quali siamo nelle condizioni di potere trovare un accordo". Ma il Garante non ha condiviso questa scelta.
L'esultanza del Carroccio
Matteo Salvini ha commentato il tutto in questo modo: "Difendiamo il sacrosanto diritto alla mobilitazione, ma deve avvenire nel rispetto delle regole e non sulla pelle di milioni di famiglie, studenti e lavoratori. Una minoranza di iscritti ad alcune sigle sindacali non può danneggiare un intero Paese". Il vicepresidente del Consiglio lancia quindi appello "al buonsenso e al rispetto delle regole". Il ministro garantisce che non cancellerà il diritto allo sciopero, previsto dalla Costituzione, "ma dirò ai signori che se ne stanno fregando della Commissione di Garanzia degli scioperi, di non fermare l'Italia in un momento così delicato economicamente per tante famiglie, per un giorno intero". Ospite di Nicola Porro a "Quarta Repubblica", Salvina annuncia che domani i sindacati avranno tempo per tornare su una posizione di buon senso. Tuttavia, "se dicono che se ne fregano delle leggi e della commissione di garanzia, la legge mi dà il potere di intervenire e ridurre l'orario". Se poi rifiuteranno di sedersi a un tavolo e di fare quello che le istituzioni gli chiedono di fare "io non starò a guardare". Subito la decisione del Garante è arrivato il giudizio ufficiale della Lega: "La Commissione di Garanzia degli scioperi mette in castigo il capriccioso Landini. Bocciata la pretesa del leader della Cgil di trascorrere un week end lungo il prossimo 17 novembre sulla pelle di milioni di italiani. La mobilitazione non potrà essere di 24 ore: i troppi anni a servizio del Pd al governo nazionale hanno arrugginito la Cgil che evidentemente ha dimenticato l'abc".
Cgil e Uil disobbediscono
Le due sigle sindacali che hanno organizzato l'astensione dal lavoro in tutta Italia tirano comunque dritto, in barba alla decisione del Garante. "Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre - affermano, in una nota congiunta -. Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta - proseguono le due Confederazioni - di un'interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l'effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori". Landini e Bombardieri si dicono "attenti e rispettosi delle regole", ma contestano il fatto che la Commissione non avrebbe spiegato "su quali basi normative ha deciso che non si tratta di uno sciopero generale". Bontà loro, i due confermano la loro "disponibilità ad aderire alle indicazioni della Commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo".
Lo scontro tra Landini e Salvini
Non esattamente una buona notizia per Cgil e Uil, per utilizzare un eufemismo. Nella giornata di ieri era andato in scena un pesante scontro a distanza che si era consumato tra Landini, leader della Cgil, e lo stesso vicepremier sull'astensione dal lavoro prevista tra quattro giorni: "Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l'ennesimo weekend lungo - si affermava in un comunicato della Lega - è incredibile la mancanza di ragionevolezza della Cgil che, come certificato dal Garante, ignora perfino l'Abc delle mobilitazioni, così come chiarito dal ministro Salvini. In nessun caso il settore trasporti potrà essere paralizzato per l'intera giornata". A stretto giro era arrivata la replica dell'ex segretario generale della Fiom: "Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no". Oggi, tuttavia, il Garante ha dato ragione al leader leghista.
La Cisl va controcorrente
Come se tutto questo non bastasse, Matteo Salvini è riuscito a spaccare ulteriormente il fronte dei sindacati a pochi giorni dallo sciopero generale proclamato in tutta Italia a partire da venerdì 17 novembre, esprimendo un giudizio positivo sulla proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl a proposito della "partecipazione al lavoro". Il vicepresidente del Consiglio ha infatti "approfondito con grande interesse" il progetto e, in una nota della Lega, precisa che "la ritiene molto ragionevole e interessante". Per questo motivo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti "intende sostenerla in prima persona", aderendo alla proposta.
Il leader leghista fa riferimento all'iniziativa "La partecipazione al lavoro" che è una proposta promossa dalla Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori che disciplina in ogni dettaglio la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese. L'obiettivo è quello di dare piena attuazione all'articolo 46 della Costituzione in cui viene sancito "il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge, alla gestione delle aziende".
L'importante appoggio politico di Salvini alla Confederazione guidata dal segretario Luigi Sbarra - che tra l'altro non ha aderito allo sciopero generale - fa sì che venga rotto (o quantomeno decisamente eroso) l'asse tra le più importanti sigle sindacali d'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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