Sul tema dell'immigrazione indubbiamente si è assistito a un cambio di passo rispetto al passato, grazie anche alla forza con cui il governo italiano è riuscito a portarlo al centro dell'agenda dell'Unione europea. Le buone intenzioni dovranno però trovare attuazione pratica nel più breve tempo possibile, visto che l'ondata di sbarchi non si placa e si prevedono migliaia di partenze dalla Tunisia. Proprio su questo punto Massimo Giletti ha sbottato e non le ha mandate a dire contro l'Ue che, a suo giudizio, se ne infischia a discapito del nostro Paese.
Il monito di Giletti all'Ue
Il conduttore di Non è l'arena, programma in onda la domenica sera su La7, ha affrontato il problema dell'immigrazione tirando in ballo proprio l'Unione europea da cui ci si aspetterebbe un aiuto concreto ed efficace per non lasciare l'Italia da sola nella gestione di quella che è una vera e propria emergenza. "Mi sono stancato. Siamo sempre lì: Pantelleria e Lampedusa sono Europa o sono dopo il Brennero? Perché sennò continuiamo a prenderci in giro e a prendere in giro l'Italia su questa storia", è stata l'ammonizione di Giletti.
Poco dopo il conduttore ha accusato l'Ue di avere un approccio poco pragmatico e molto ipocrita che guarda più alla forma che alla sostanza delle azioni da mettere in campo: "In 10 anni non si è risolto... L'atteggiamento dell'Europa è sempre uguale, molto fariseo". Sulla questione si è espresso anche il giornalista Enrico Mentana, intervistato dallo stesso Giletti: "Vogliono venire in Italia perché è la prima tappa dell'Europa. È il punto di approdo, la porta di ingresso verso l'Europa. Noi geograficamente siamo i più vicini a tutte le rotte".
Il pressing del governo
Sul fronte dell'immigrazione il governo guidato da Giorgia Meloni continua a portare avanti il pressing sull'Ue al fine di poter contare su una gestione collegiale. Il presidente del Consiglio ha annotato che ora il tema rappresenta una priorità degli obiettivi europei con tanto di verifica dell'implementazione dei risultati nel prossimo Consiglio europeo: "Questo dimostra che non si trattava di uno spot e di un'iniziativa singola".
Nel frattempo però si resta in attesa di un intervento nei fatti. Secondo Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, i numeri di quest'anno "sono inaccettabili per un Paese moderno, civile e evoluto" che tra l'altro è chiamato a fronteggiare anche altre emergenze: "Con tanti italiani in difficoltà non possiamo essere lasciati da soli". A questo si aggiunge la preoccupazione di Antonio Tajani, che ha lanciato l'allarme sulle condizioni della Tunisia e sulle possibili conseguenze per l'Italia.
"Non possiamo perdere tempo. C'è un problema in Tunisia e abbiamo il dovere di risolverlo per evitare che siano decine di migliaia i migranti che lasciano quel Paese", ha dichiarato il ministro degli Esteri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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