"Stop controlli al confine appena possibile". La conferma di Meloni al premier sloveno

"Crescente pressione migratoria ai nostri confini". Il presidente del Consiglio, pur consapevole dei disagi provocato dallo stop di Schengen, auspica di ripristinare il trattato al più presto. Intanto sigla un nuovo patto con Lubiana

"Stop controlli al confine appena possibile". La conferma di Meloni al premier sloveno
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Giorgia Meloni coglie l'occasione dell'incontro bilaterale a Palazzo Chigi con il primo ministro della Slovenia, Robert Golob, per comunicare che i controlli alla frontiera con il Paese europeo verranno interrotti il prima possibile. Tuttavia questo non è ancora il momento. Il presidente del Consiglio lo ha espresso chiaramente al termine del faccia a faccia con il suo omologo sloveno: "Siamo consapevoli delle difficoltà dovute alla reintroduzione dei controlli transfrontalieri, per motivi di sicurezza che arrivano dalla congiuntura internazionale e dalla crescente pressione migratoria sui nostri confini – ha dichiarato Meloni durante un punto stampa congiunto –. Schengen è stata una conquista straordinaria da preservare". In questo periodo, quindi, la libera circolazione tra Paesi dell'Unione europea rimane bloccata per l'attraversamento del confine tra Slovenia e Italia.

La sospensione di Schengen nel cuore dell'Europa è una ferita dolorosa ma necessaria, vista la situazione internazionale e il pericolo che dalla rotta balcanica arrivino in Italia dei terroristi. La decisione era stata ufficializzata dall'esecutivo italiano un mese esatto fa con una procedura d'urgenza dopo che, dalla Slovenia al Friuli Venezia-Giulia, si erano contati oltre 16mila ingressi irregolari da inizio anno. "Questione di sicurezza nazionale, me ne assumo la piena responsabilità", aveva scritto sui social la leader di Fratello d'Italia. Oggi la premier ribadisce che "l'obiettivo è ripristinare la gestione ordinaria dei confini appena le condizioni lo permetteranno – è la sua promessa –. Entrambi sappiamo che per difendere lo spazio della libera circolazione interna ai confini europei è fondamentale continuare a lavorare sulla difesa della dimensione esterna".

Meloni, nell'incontro con Golob, ha anche parlato di Ucraina e della guerra in atto ormai da 21 mesi dopo l'invasione della Russia. Il capo del governo italiano ha perciò ribadito "il sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale" di Kiev e "l'impegno per arrivare a una pace giusta". Tra i temi toccati è stato inevitabile trattare pure di Medio Oriente, dei Balcani e di altri temi di geopolitica.

In ogni caso il presidente del Consiglio ha anche voluto sinceramente ringraziare il governo Lubiana per il sostegno alla candidatura di Roma per l'Expo del 2030 e ne ha anche approfittato per annunciarne un'altra, congiunta, con Robert Golob: "Abbiamo parlato a lungo della designazione di Gorizia e Nova Gorica quali capitali

europee della cultura del 2025 – ha affermato Meloni – e siamo pronti a lavorare insieme perché questa candidatura comune abbia un grande successo, siamo pronti a fare diverse iniziative insieme".

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