Sallusti ai domiciliari: la conferma del giudice

Accolta la richiesta di arresti domiciliari per il direttore del Giornale. Nelle prossime ore scatterà l'obbligo di non abbandonare il domicilio: a Sallusti viene di fatto impedito di proseguire il suo lavoro di direttore

Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti
Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti

Arresti domiciliari per Alessandro Sallusti. Il giudice di sorveglianza Guido Brambilla ha depositato questa mattina il decreto che accogliendo la richiesta avanzata dalla procura della Repubblica dispone che il direttore del Giornale sconti agli arresti nella sua abitazione la condanna a quattordici mesi di carcere inflittagli per la diffamazione del giudice Cocilovo.

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L'ordinanza di Brambilla sta venendo notificata ora ai legali di Sallusti. Nelle prossime ore scatterà quindi l'obbligo per il giornalista di non abbandonare il suo domicilio. Il provvedimento non prevede deroghe né la possibilità di incontrare estranei: eventuali deroghe verranno decise dal giudice Brambilla se e quando Sallusti ne farà domanda. Per il momento al condannato viene di fatto impedito di proseguire il suo lavoro di direttore.

Nel suo provvedimento Brambilla non entra nel merito della decisione di Edmondo Bruti Liberati, procuratore capo, di sospendere l'esecuzione della pena: la decisione, cioè , che nei giorni scorsi tante critiche ha sollevato all'interno della Procura, e che ha visto Bruti sostanzialmente isolato. Brambilla si limita a verificare che nel caso di Sallusti ricorrono tutti i requisiti per applicare la cosiddetta legge svuota carceri nonostante che il direttore del Giornale abbia fin dall'inizio rifiutato qualunque beneficio e qualunque trattamento preferenziale rispetto agli altri condannati in condizioni simili alle sue.

Il provvedimento di Brambilla é stato assunto in tempi rapidi, rispettando in pieno i tempi stabiliti dal codice e anche le previsioni che erano circolate nelle ultime ore. Di fronte ad un caso giudiziario senza precedenti e ad una procura pesantemente divisa al proprio interno, Brambilla si é attenuto strettamente al codice. Su un punto però ha dovuto inevitabilmente entrare nel merito della vicenda: quando ha dovuto valutare se la personalità del condannato fosse tale da considerarlo pericoloso. Se si fosse convinto che dare i domiciliari Sallusti significasse di fatto consentirgli di commettere altri reati, il giudice avrebbe dovuto respingere l'istanza. Così non è stato.

Particolare curioso: essendo assente dall'ufficio Edmondo Bruti Liberati, a ricevere in procura il provvedimento del giudice é stato il pm Ferdinando Pomarici, che della soluzione escogitata da Bruti per disinnescare

la bomba Sallusti era stato nei giorni scorsi uno dei più fieri contestatori. È stato cosí Pomarici a notificare il decreto alla Digos perché avvisasse il direttore del Giornale degli obblighi scattati nei suoi confronti.

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