Non si placa lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, che sul ring politico continuano a duellare a suon di botta e risposta. La guerra delle carte bollate nel Movimento 5 Stelle è solamente alle prime battute: gli animi tra i due sono destinati a infuocarsi sempre di più con il passare dei giorni, in particolar modo a ridosso della Costituente che potrebbe innescare una scissione. L'ultima mossa della sfida l'ha sferrata il comico genovese, che ha sfoderato una trovata per lanciare un messaggio al fu avvocato del popolo: non è una semplice diatriba tra me e te, ma anche nella base c'è chi non tollera il tuo atteggiamento.
Nelle scorse ore Grillo ha lanciato la "bacheca del mugugno": la nuova rubrica - ospitata sul suo blog - prevede la pubblicazione di mail, lettere, richieste, segnalazioni e lamentele che sono arrivate in queste settimane. Nel mirino ovviamente c'è Conte. L'obiettivo del garante del M5S è chiaro: rendere pubblico ed evidente il malumore che serpeggia tra gli attivisti verso il nuovo corso, provando così a mostrare di non essere solo.
Il comico, che chiede parità di accesso e partecipazione in vista del voto della prossima Assemblea degli iscritti, accoglie così lo sfogo di diversi militanti 5 Stelle. A palesare il proprio sconcerto è Luciano, consigliere del M5S della provincia di Bologna, che si dice "in forte imbarazzo" nei confronti degli attivisti: "L'attuale assetto del Movimento dato dal presidente con lo Statuto non sembra essere mirato alla trasparenza, né alla partecipazione".
Si aggiungono anche le critiche politiche da parte di Isidoro, che non manda giù né il comportamento di Conte né la scelta di allungare le braccia a favore del Partito democratico: "Nel Movimento da Lei presieduto non c’è spazio per la discussione e la critica. Lei ha scelto, senza alcun mandato da parte degli iscritti, di stringere rapporti sempre più stretti col Pd".
C'è poi il "Gruppo La Resistenza" che si ribella alla votazione della lista di candidati partorita dai vertici locali per le prossime elezioni in Liguria: dai dissidenti locali arriva dunque un forte "no" al listino preconfezionato. "I candidati di alcune province non si sono potuti nemmeno presentare. Nel Tigullio, in riunione del GT riservata ai soli candidati, a porte chiuse, si è scelto di candidare solo chi aveva già occupato cariche pubbliche, fregandosene di curriculum e capacità", viene denunciato.
Sebastiano, dopo aver ricevuto l'e-mail che invita a scegliere i temi, va dritto al punto con estrema franchezza: "Mi sento un po’ preso in giro. Si trova tutto e l’opposto di tutto, in altri casi è impossibile capire quale sia il tema perché quello che dice il titolo nulla ha a che vedere con il contenuto".
Da qui l'accusa verso la fase di selezione e raccolta dei temi e la sintesi che viene proposta: "È stata realizzata senza alcuna trasparenza, non si sa chi l’abbia fatta, quale processo sia stato seguito e se nelle formulazioni abbiano partecipato o meno persone in conflitto di interesse con i temi stessi". La lista dei mugugni è lunga, la rabbia interna ai 5 Stelle cresce. E la pazienza tra Conte e Grillo sta per finire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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