I 5S non mollano e ci riprovano col reddito di cittadinanza regionale

L'occupazione vola senza assistenzialismo, ma i grillini insistono: puntano a dare nuova vita al rdc in Regione. Foti (FdI): "Conte continua nel tentativo di spacciare il metadone di Stato"

I 5S non mollano e ci riprovano col reddito di cittadinanza regionale
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Il Movimento 5 Stelle nel corso degli anni ha cambiato la propria fisionomia, assumendo sempre più i connotati di un partito (categoria tanto bistrattata in passato) e rinunciando via via ai propri pilastri su cui è nato. Ma i grillini non intendono proprio fare a meno del loro cavallo di battaglia: il reddito di cittadinanza. Una misura che nelle intenzioni avrebbe dovuto abolire la povertà ma che nella realtà dei fatti ha messo in evidenza una valanga di criticità con tanto di furbetti che hanno intascato soldi senza possedere i requisiti richiesti. Ma il M5S non molla e vuole istituire in Campania il sussidio nonostante sia stato fallimentare.

Con la proposta di legge regionale si punta a dare nuova vita al reddito di cittadinanza in Campania, una misura di welfare regionale che si pone l'obiettivo di "colmare gli enormi disagi" provocati dall'abolizione del rdc e dunque per andare incontro al tema del reinserimento sociale e lavorativo per chi è in difficoltà economica e occupazionale. Lo stesso Giuseppe Conte ha parlato da Napoli per presentare la proposta regionale targata 5 Stelle (a prima firma di Gennaro Saiello). "Confido che questa proposta non sarà lasciata cadere", è l'auspicio espresso dal presidente del Movimento.

Conte sta provando a racimolare qualche voto in vista delle elezioni europee che si terranno a giugno nella speranza che dalla scommessa sul rdc possa ricavare benefici in termini di consenso. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha definito "pifferaio stregone" l'ex avvocato del popolo e l'ha accusato di continuare a portare avanti il tentativo di "spacciare il metadone di Stato". "Campagna elettorale che vai, slogan populista e appassito che trovi", ha aggiunto l'esponente di FdI.

Il governo guidato da Giorgia Meloni a più riprese è stato accusato di voltare le spalle alle fasce più fragili del nostro Paese e di non aver previsto un intervento serio contro l'inflazione e l'emergenza economica. Appare assai curioso l'atteggiamento del M5S, che ora scopre quanto sia fondamentale spingere a favore della creazione di posti di lavoro. Sarebbe stato utile agire di conseguenza, proprio in questa direzione, quando Conte siedeva a Palazzo Chigi piuttosto che limitarsi a brindare per un mero strumento di assistenzialismo.

Comunque per i grillini, oggi attenti alla questione dell'inserimento lavorativo, c'è un'ottima notizia che può rassicurare le ansie e le preoccupazioni: il reddito di cittadinanza è stato abolito e l'occupazione continua a salire. I recenti dati forniti dall'Istat parlano in maniera inequivocabile: nel quarto trimestre 2023 gli occupati sono aumentati in termini congiunturali di ben 144mila unità (+0,6% rispetto al terzo trimestre 2023) a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+145mila, +0,9%) e della sostanziale stabilità dei dipendenti a termine e degli indipendenti; allo stesso tempo si è registrato il calo sia dei disoccupati (-36mila, -1,8% in tre mesi) sia degli inattivi di 15-64 anni (-102mila, -0,8%). Nella media del 2023 l'aumento del numero di occupati di 481mila unità (+2,1%) si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-81mila, -4,0%).

Le cifre sono un bagno di realtà per la sinistra e per i grillini che avevano pronosticato un'ondata disastrosa che si sarebbe dovuta abbattere sull'Italia in seguito alla vittoria del centrodestra.

I provvedimenti del governo hanno dato una spinta al mondo del lavoro seguendo una linea di principio sacrosanta: non si può garantire un sussidio a vita a chi è nelle condizioni di lavorare. Via il reddito di cittadinanza, l'occupazione vola.

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