"La repressione non fermerà le mobilitazioni contro il genocidio e la guerra". Con queste parole, la Rete dei Comunisti, insieme alle sue compagini giovanili, ha espresso la sua solidarietà a Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione palestinesi in Italia, colpito da un foglio di via dalla città di Milano dopo le dichiarazioni fatte durante il corteo della scorsa settimana. Il mese scorso, l'uomo, che è originario della Giordania e di professione è architetto, è stato sanzionato dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti perché ritenuto uno dei finanziatori di Hamas. Durante la manifestazione del 9 novembre a Milano, scrive la Questura, è "intervenuto approvando e promuovendo pubblicamente le condotte violente tenute dai giovani tifosi olandesi".
Hannoun, dall'ottobre del 2023, è una delle anime delle manifestazioni pro Palestina, soprattutto quelle di Milano, ma si è visto spesso anche nei raduni nazionali, come quello di Roma dello scorso 5 ottobre. Dalla Rete dei Comunisti, organizzazione legata a doppio filo al partito di Nicolas Maduro e sostenitrice dei gruppi giovanili Cambiare Rotta e Osa, supportano Hannoun in quanto "compagno da decenni in prima fila nella solidarietà internazionale verso i gazawi, nelle mobilitazioni contro il genocidio e le politiche criminali dell’entità sionista". Ancora una volta, il provvedimento delle autorità a tutela della sicurezza viene usato come strumento di vittimizzazione da parte degli antagonisti, che sostengono che questa sia "l'unica risposta di questo governo davanti a un genocidio e alla guerra in Medio-Oriente, di cui è complice attivo, continua ad essere la criminalizzazione della solidarietà al popolo palestinese".
Parlano di "clima accusatorio verso gli studenti nelle scuole o nelle università" e hanno il coraggio di farlo dopo i disordini di Torino e di Bologna, piazza sobillate proprio da Cambiare Rotta, che è riuscita ad avere una presenza capillare sul territorio. La violenza è sempre maggiore, in un'escalation continua di aggressioni, soprattutto nei confronti delle forze dell'ordine. Solo ieri in 19 sono finiti in ospedale a causa delle intossicazioni da cloro causate da un ordigno urticante lanciato dai manifestanti, proprio quegli studenti "bravi ragazzi", che hanno fatto irruzione nella Mole e nei fast-food cittadini, facendo anche violenza contro i dipendenti.
"Denunciare il sionismo in ogni modo, privarlo di agibilità, richiedere l'interruzione delle collaborazioni politiche e militari del nostro paese con il suprematismo genocida israeliano sono obiettivi legittimi e che continueranno ad animare le piazze verso la grande data di mobilitazione nazionale del 30 novembre", prosegue la Rete dei Comunisti, che poi conclude: "Denunciare il sionismo in ogni modo, privarlo di agibilità, richiedere l'interruzione delle collaborazioni politiche e militari del nostro paese con il suprematismo genocida israeliano sono obiettivi legittimi e che continueranno ad animare le piazze verso la grande data di mobilitazione nazionale del 30 novembre".
Questo pomeriggio, proprio durante la manifestazione di Milano, Khader Tamimi, presidente della comunità palestinese della Lombardia, ha affermato che il provvedimento "tocca tutti quanti noi. Per questo motivo forse non è il caso di fare dei commenti". Certamente, ha aggiunto, "il fratello Hannoun ha i suoi avvocati che vedranno il caso. Noi siamo vicini a lui e speriamo che questa faccenda si chiarisca il più presto possibile". Lui, intanto, è intervenuto telefonicamente tramite il megafono: "Una punizione per zittire tutti coloro che sostengono il popolo palestinese. Non mi fermerò mai. Il mio impegno c'è sempre per il popolo palestinese e la sua legittima resistenza". Ha dichiarato di aver già ricevuto rassicurazioni da parte dei suoi avvocati sul fatto che "non c'è nessuna istigazione alla violenza, al razzismo o a niente".
Noi, ha detto nel corso della telefonata, "abbiamo denunciato i crimini dei tifosi del Maccabi Tel Aviv che hanno vandalizzato e bruciato e picchiato i cittadini marocchini arabi giovani di Amsterdam. Abbiamo denunciato questi atti criminali e ringraziato i giovani che hanno fermato questa violenza e questi crimini da parte della tifoseria del Maccabi Tel Aviv".
Infine, sono arrivati anche gli insulti per la stampa: "Giornalisti corrotti, bastardi e figli di puttana che hanno preso una parte del mio discorso sabato scorso: non potete mai farmi stare zitto. Io continuerò nella mia lotta perché è una lotta giusta per un popolo oppresso". E intanto oggi ha partecipato alla manifestazione di Torino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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