I grillini scelgono online il gruppo europeo. Polemiche per l'esclusione dei Verdi

Consultazione online tra gli iscritti al movimento. Malumore, tra parlamentari e simpatizzanti, per la scelta di non includere i Verdi tra le opzioni

I grillini scelgono online il gruppo europeo. Polemiche per l'esclusione dei Verdi

Sul blog di Beppe Grillo sono aperte le consultazioni per scegliere la collocazione nel parlamento europeo. "Di quale gruppo politico europeo dovrà far parte il M5S? Sono aperte le votazioni" annuncia il leader M5S su Facebook. Si può scegliere tra tre opzioni: Efd (Europa per la Libertà e la Democrazia, gruppo a cui aderisce Nigel Farage), Ecr (Conservatori e Riformisti Europei) e il raggruppamento dei Non Iscritti. Escluso l'apparentamento coi Verdi, nonostante l’apertura degli ambientalisti. Le votazioni sono aperte dalle 10.45 fino alle 19 di oggi. Un post scriptum precisa che "nel caso la soluzione più votata non sia praticabile, sarà perseguita la successiva più votata".

Nel blog si legge anche che i gruppi politici europei che hanno ufficialmente manifestato interesse per la delegazione italiana del M5S sono, oltre a quelli citati, anche l'Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa (Alde), "il gruppo più europeista e federalista esistente al PE". Ma il "matrimonio non è possibile visto che il gruppo "ha considerato i sette punti per l’Europa del M5S come completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa, definendo il M5S profondamente anti europeò e il suo programma irrealistico e populista". Dunque nulla da fare. Restano le due opzioni di destra (Conservatori ed Euroscettici) e i "Non iscritti". Quest'ultima possibilità viene vista chiaramente come l'ultima spiaggia, visto che "comporta un’influenza limitata se non nulla sull’attività legislativa del Parlamento europeo. I "Non Iscritti" non possono ottenere cariche (presidente di Commissione, vice presidenze del Parlamento, ecc.), né votare al maggiore organo decisionale del Parlamento europeo (la Conferenza dei Presidenti) e ottenere che i temi importanti per il M5S vengano posti al centro dell’agenda legislativa in Europa". Insomma, quasi come non esserci.

Forte malumore tra gli eurodeputati pentastellati. A quanto si apprende era stato loro assicurato che l’opzione dei Verdi ci sarebbe stata, e nessuno li avrebbe avvertiti del "colpo di mano" che imporrà loro di entrare un un gruppo con cui ritengono difficile trovare affinità, se non, in parte, nella critica all’Ue e all’euro. Lo stesso capodelegazione, Ignazio Corrao, aveva dichiarato più volte che la scelta dei militanti sarebbe stata "aperta a quante più opzioni possibile". La decisione dei vertici del M5s rischia ora di mettere gli eletti in condizioni d’imbarazzante minorità rispetto ai colleghi degli altri gruppi, perché dimostrerebbe - si fa notare - che sono sottoposti a decisioni prese dall’alto, e quindi non in grado di esercitare liberamente il loro mandato democratico.

Per tutta risposta qualcuno ha deciso di non partecipare al voto online. Boom. Lo scontento è forte, a Roma come a Bruxelles. Qualcuno si sfoga su Facebook, altri scelgono i cronisti: "Ma ti sembra normale? Questa è una presa per c...", sbotta un deputato M5S. I parlamentari, dopo la timida apertura dei Verdi, pensavano che l’opzione ambientalisti fosse scontata, nonostante la notizia dell’esclusione, decisa dai vertici del Movimento, fosse filtrata alla stampa, seppur nello scetticismo degli stessi grillini, europarlamentari M5S compresi. Ieri, a Bruxelles, i neo eletti sosteneveno che l’alternativa Verdi sarebbe stata sottoposta alla Rete. Così non è, e anche la Rete mugugna. Sul blog c’è più di un attivista che critica l’esclusione. "Perché non c’è il gruppo dei Verdi? - chiede, tra gli altri, Pierluigi da Macerata - di cui peraltro nel blog non si è detto niente se non per denigrarli. Grillo attenzione alle derive mafiose... Per questo voterò per il non allineamento con nessuno". Ma anche i parlamentari
non nascondono lo stupore. Dissidenti e non solo. Anche qualche "allineato" si interroga apertamente sulla scelta di Grillo e Casaleggio.

"Tanti attivisti - scrive su Facebook Francesco D’Uva, deputato del M5S - mi stanno chiedendo in privato se secondo me è normale che non si possano votare i Verdi nella votazione online sul blog per scegliere il gruppo a cui accorparci. Io dico di no". "Sono indeciso se non votare il sondaggio sul blog o votare di non iscriversi perché - gli fa eco Stefano Vignaroli - trovo le altre opzioni scarsamente pluralistiche". In tanti, lontano dai microfoni, confessano che non voteranno.

Lo stesso faranno i dissidenti Aris Prodani, Paola Pinna e Tommaso Currò. I "falchi", invece, tirano dritto. "Certo che voterò Farage", dice sicura Paola Taverna. Per lei il Verbo di Grillo non si discute.

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