Il terzo posto del podio dei peggiori di questa settimana si tinge di rosso. Rosso Cgil. E il premiato è ovviamente il suo dominus: Maurizio Landini. Clamorosa la decisione di far fuori, dopo quarant'anni di servizio, lo storico portavoce, Massimo Gibelli. Pensate: era stato assunto nel 1983 come addetto stampa nella sezione piemontese del sindacato, al tempo guidata da Fausto Bertinotti. Da quel momento Gibelli li ha visti passare davvero tutti, da Sergio Cofferati a Susanna Camusso, poi è arrivato Landini e lo ha silurato. E pensare che (un tempo!) il sindacato si batteva contro tutto questo. Ora tutto è cambiato: in piazza protestano contro il Jobs Act e invocano salario minimo e reddito di cittadinanza, a casa loro fanno partire le lettere di licenziamento. Per giustificarsi Landini ha pure avuto il coraggio di dire che il portavoce è "un lusso che la Cgil non si può più permettere", senza pensare che 55mila euro di ral contro le spese che il sindacato sostiene in comunicazione (la bellezza di 2,7 milioni di euro!) fa strabuzzare gli occhi.
Al secondo posto troviamo Antonio Bassolino. Non l'ex governatore della Regione Campania ma un pm della procura di Brescia che, fino a qualche giorno fa, era del tutto sconosciuto ai più. Poi se ne è uscito con un'inquietante richiesta di assoluzione per un cittadino del Bangladesh finito davanti al giudice per aver pestato per anni la moglie. Per il pm non solo le violenze sarebbero "il frutto dell’impianto culturale" dell'imputato ma addirittura "la disparità tra l’uomo e la donna è un portato della sua cultura che la parte offesa aveva persino accettato in origine". Insomma se sei islamico, o comunque di un'altra cultura, puoi pestare la moglie. Imbarazzante. Così vengono calpestati i diritti universali di ogni uomo.
Al primo posto troviamo ancora una volta l'Unione europea. Solita storia di immigrazione e Bruxelles che si volta dall'altra parte, ma questa volta c'è forse di peggio. Vi siete mai chiesti perché non è stato ancora firmato il memorandum che prevede l'erogazione a Tunisi dei fondi per bloccare le partenze degli immigrati? Sono passati due mesi ed è ancora tutto fermo. Colpa delle sinistre europee guidate dal commissario per gli Affari esteri, Josep Borrell, che non ha mai creduto in quell'accordo. Complice di queste trame è ovviamente anche il Partito democratico di Elly Schlein che sta facendo di tutto per boicottarlo accusando la Tunisia di violare i diritti umani.
E che dire, poi, dei governi di Francia e Germania? Parigi ha annunciato nuovi blocchi al confine con Ventimiglia mentre Berlino è pronta a rimangiarsi gli accordi sulla redistribuzione. Insomma, la sinistra nostra che trama con i Paesi del Nord Europa contro gli interessi e il bene dell'Italia... un film già visto!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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