Se da una parte mancano 20 giorni all'inizio del Festival di Sanremo 2025, dall'altro quello dei rosiconi ha già preso il via. Per la precisione è stato inaugurato il 25 settembre 2022 con il successo di Fratelli d'Italia alle elezioni politiche; poi il bis è arrivato il 5 novembre 2024 con la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti. Ed ecco che arriva puntuale la terza puntata. Questa volta a far scatenare la rabbia della sinistra è stata la presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di insediamento del repubblicano alla Casa Bianca.
Il coro stonato è andato in onda nell'ultima puntata di Dimartedì, programma condotto da Giovanni Floris su La7. A partire da Elsa Fornero, sempre in prima linea per bersagliare Matteo Salvini o il presidente del Consiglio. E questa volta ha messo nel mirino proprio Meloni, colpevole di essere stata l'unica leader europea presente al giuramento di Trump. "Sarei stata estremamente imbarazzata a essere presente lì", è stato l'attacco sganciato dall'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del governo Monti. Fornero ovviamente non si è fermata e ha riservato parole al veleno nei confronti di The Donald, accusandolo di aver tenuto un discorso che - nei toni e nei contenuti - turbano profondamente la coscienza civile. "Le cose che ha detto sono da despota", ha aggiunto.
All'appello non poteva mancare Alessandro Di Battista, sempre pronto a recitare il copione secondo cui l'Italia sarebbe schiava degli Stati Uniti e non avrebbe alcuna postura autorevole. L'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle ha accusato Meloni di fare la trumpiana ora e ha argomentato con uno dei suoi soliti ragionamenti: "Per me se avesse vinto Kamala Harris lei ci sarebbe andata lo stesso lì, perché quello che le interessa è baciare la pantofola". A tal proposito Dibba ha citato i baci sulla fronte da parte di Joe Biden, criticando il rapporto personale tra l'ex presidente Usa e Meloni. E ha rincarato la dose: "Lei ha ubbidito a tutti i diktat della Casa Bianca durante il governo Biden, sempre".
Fango sulla cerimonia è stato gettato anche dal giornalista Massimo Giannini, convinto che l'America è già cambiata e non è la più grande democrazia del mondo: "Abbiamo assistito a una sorta di cerimonia cannibale, nella quale un egoarca ha imbandito una grande tavolata insieme ai plutocrati che ha scelto e che lo hanno scelto per comandare. E insieme divorano tutti i nemici, interni ed esterni". Insomma, la sinistra aveva previsto l'isolamento internazionale dell'Italia.
Ora il nostro Paese è protagonista in Europa e ha rapporti privilegiati con gli Stati Uniti. Ma, piuttosto che riconoscere il fallimento delle previsioni, i rosiconi o demonizzano Trump o parlano di un'Italia succube degli Usa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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