Il 28 agosto, giorno in cui il Consiglio dei ministri dovrebbe mettere la parola fine sulla revisione dell'Imu, si avvicina. Si parla di una Service Tax, un'imposta che dovrebbe permetterne l'abolizione e che dovrebbe basarsi su criteri diversi. Il ministro Saccomanni questa mattina ha incontrato il premier per definire una strategia, ma a Palazzo Chigi non hanno ancora le idee chiare: "C'è ancora differenza di impostazione tra chi vuole una copertura completa per togliere a tutti l’Imu sulla prima casa e chi vuole concentrarsi sul 70% degli italiani e far pagare al 30% dei cittadini che se lo possono permettere. Io sono per questa seconda opzione", rivela Graziano Delrio.
"In momenti come questi non si può rinunciare a 1,5 miliardi. Credo che i cittadini facoltosi possano permettersi di pagare 400 euro l’anno per avere strade a posto, verde pubblico curato e servizi efficienti. È meno di un abbonamento a una tv privata", ha spiegato il ministro per gli Affari regionali, "C’è in piedi il compromesso sulla service tax che si paga in tutti i Paesi sviluppati.
Mentre non abbiamo ancora raggiunto l’accordo sulla copertura, ovvero se essere completa o al 70%". Delrio è anche convinto che la nuova Service tax possa permettere di esentare "il 70% degli italiani meno abbienti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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