India, i 2 marò dal giudice: prolungato lo stato di fermo Monti: "Il governo è vicino"

La magistratura di Kollam ha affidato per altri sette giorni la custodia alla polizia dei due marò. Attaccata anche una nave greca ma Atene nasconde le prove: la telefonata

India, i 2 marò dal giudice: prolungato lo stato di fermo Monti: "Il governo è vicino"

Niente carcere per i due militari italiani fermati in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani. Questa mattina i marò sono tornati davanti al giudice distrettuale di Kollam. I due fucilieri del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono partiti con la polizia dalla guest house del porto di Kochi per andare dal giudice. La magistratura di Kollam ha deciso di affidarli per altri sette giorni alla custodia della polizia. Ma c'è anche una buona notizia: l’Alta Corte del Kerala ha ammesso il ricorso presentato dall’Italia per l’annullamento del procedimento intentato contro i militari. I giudici hanno chiesto al governo centrale e a quello del Kerala di presentare delle contro-memorie alla petizione italiana. Intanto prosegue il fitto lavoro diplomatico del sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura. Un primo risultato c'è: anche i periti italiani prenderanno parte alla prova balistica ordinata dal tribunale sulle armi dei marò. Stamani De Mistura ha incontrato i due militari a Kochi e si è detto soddisfatto dai passi fin qui compiuti dall’India.

Nel ricorso presentato la difesa dei marò chiede l’annullamento del rapporto di polizia su cui si basa l’apertura delle indagini in base alla legge indiana. Gli avvocati dei fucilieri del San Marco contestano il "difetto di giurisdizione" indiana, dato che l’incidente è avvenuto in acque internazionali, come confermano le registrazioni satellitari.

Monti: seguiamo il caso minuto per minuto

Il governo "è impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto" per risolvere la vicenda, ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola ufficiali carabinieri. E il ministro della Difesa, Gianpaolo Di Paola, ha ribadito che "il governo si sta impegnando al massimo per farli tornare al più presto in Italia".

Terzi: determinati a risolvere il caso

In un'intervista ad Avvenire il ministro degli Esteri Giulio Terzi dice che ieri ha parlato "con i genitori di uno dei due soldati. Li ho rassicurati sull’assoluta determinazione del governo e mia personale per risolvere con rapidità questo caso. Martedì andrò a New Delhi per un invito giunto dal governo nelle scorse settimane.

Ma se la questione non sarà risolta sarà anche questo argomento dei colloqui", ha spiegato Terzi, ribadendo che "la tutela dei nostri militari all’estero e di tutti i connazionali all’estero è una priorità assoluta".

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