Alle amministrative di domenica e lunedì Forza Italia ha raggiunto il risultato più alto d’Italia, e a Brindisi è il primo partito della coalizione di centrodestra, portando il candidato sindaco Pino Marchionna al ballottaggio con dieci punti di distacco sul candidato del campolargo. Mauro D’Attis, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia in Puglia, ci parla di questo risultato.
Come ci siete riusciti?
Con una squadra affiatata che è sempre stata sul territorio a incontrare gli elettori. Il simbolo di Forza Italia, e di Silvio Berlusconi in particolare, è apprezzato dai pugliesi, e anche alle politiche è uno dei territori dove ha registrato il maggiore consenso. A Brindisi è il più alto risultato tra i comuni capoluogo in Italia. Io già nel '94 ero coordinatore di Forza Italia giovani: credo nell’organizzazione e i risultati ci danno ragione.
Il candidato sindaco Pino Marchionna, socialista e già sindaco di Forza Italia negli anni '90, è stato voluto fortemente da te: perché hai spinto e convinto tutti su Marchionna?
C’era la necessità di andare oltre lo schema classico, e Marchionna che è un socialista illuminato, intellettuale avanguardista brillante e concreto, già stato sindaco di Forza Italia e assessore con il grande Domenico Mennitti, riusciva ad aprire la coalizione. Siamo riusciti a fare questo esperimento di avere con noi, oltre al centrodestra unito, anche il terzo polo fatto dal Partito Repubblicano che a Brindisi è una realtà importante, con Azione e Italia Viva che hanno candidato i loro esponenti nella lista Marchionna con un risultato importante.
Parli di esperimento perché pensi si possa replicare anche in altre parti d’Italia?
Spesso in aula votiamo con lo stesso colore di Azione e Italia Viva su giustizia, impresa, sulle libertà economiche. Anche a livello regionale è cosi, ci troviamo sulla linea con il terzo polo e contro il governo regionale su industria, ambiente, sanità. Da Brindisi credo si possa guardare con attenzione a questo schema.
Al ballottaggio aprirete ancora di più questo schema?
Io credo che al ballottaggio l’alleanza è quella con gli elettori, che si sentono più liberi e si ricollocano come credono. Marchionna deve parlare a cuore e mente dei brindisini con appello esteso a tutti.
A Brindisi per sostenere Marchionna è venuto mezzo governo: Crosetto, Pichetto Fratin, Abodi, San Giuliano, Lollobrigida, Zangrillo, viceministri e sottosegretari. Pensi abbiano fatto la differenza?
Certamente: hanno dato l’idea di una squadra pronta a collaborare con il Sindaco. Ma anche di un candidato che funziona e una squadra che ha pervaso la città dal più suffragato convincente il governo e gli elettori.
Pino Marchionna è il sindaco che nel 1991 accolse lo sbarco di 25 mila albanesi, molti dei quali oggi residenti a Brindisi lo sostengo, e gli hanno anche riconosciuto la cittadinanza di Valona come ringraziamento. Pensi la sua figura possa rappresentare ancora oggi un centrodestra aperto e moderato?
Assolutamente sì, e appena ci sarà l’occasione spero si potrà incontrare col presidente Berlusconi perché so quanto crede alla tesi dell’accoglienza, che non è da confondere con la complicità con gli scafisti. Marchionna ha lasciato il segno nella storia ed è perfettamente compatibile con le politiche del centrodestra moderato contro l'immigrazione clandestina e la criminalità, ma per l’accoglienza e la solidarietà tra i popoli.
Accennava prima alla forte presenza dei questioni ambientali a Brindisi, il candidato del campolargo rivendica di aver bloccato il rigassificatore, qual è la differenza tra lui e Marchionna?
La differenza tra il Sì e il No. Il nostro Sì per lo sviluppo, i posti di lavoro, e l’evoluzione delle condizioni ambientali attraverso nuovi insediamenti produttivi. Il loro No blocca tutto e non produce né posti di lavoro né migliorie ambientali, come in questi anni. Il governo di centrodestra invece ha sbloccato opere ambientali importanti: nuovi piani industriali possono bonificare gli errori del passato.
Mentre nonostante la presenza di Conte almeno due volte in campagna elettorale a sostegno del candidato grillino Fusco con il Pd, i 5 stelle non vanno oltre il 6 per cento. È sintomo che le loro battaglie nimby non hanno più presa neppure in Puglia?
I brindisini come i pugliesi sono figli di generazioni industriali. Abbiamo bisogno di lavoro e non di reddito di cittadinanza. E dell’industria per salvare l’ambiente.
Nel 2026 ci saranno anche a Brindisi i Giochi del Mediterraneo, il governo ha deciso di commissariarli nominando il brindisino Massimo Ferrarese, pensa sia la scelta giusta?
Ferrarese è la scelta giusta perché è giusto il commissariamento. Lui ha dimostrato di essere uomo del fare e ora si tratta di collaborare perché il piano delle opere si possa realizzare.
Da questi risultati si può partire per espugnare la “Stalingrado d’Italia”?
Credo che ogni passo vada fatto con scrupolo e maturità.
Questo risultato indica che il centordestra può essere protagonista delle amministrative, cosa che non capitava da tempo in Puglia. Ma prima dobbiamo vincere Brindisi, poi Foggia, Lecce, Bari e infine non sbagliare il candidato presidente per le regionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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