Irpef sulle borse di studio: il governo fa marcia indietro Stop all'emendamento al dl

La commissione Finanze della Camera accoglie le richieste dei partiti e ferma la richiesta di modifica al decreto legge sulla semplificazione fiscale

Irpef sulle borse di studio: il governo fa marcia indietro Stop all'emendamento al dl

L'Irpef anche sulle borse di studio superiori agli 11.500 euro. Una proposta che non ha mancato di scatenare reazioni contrarie e polemiche. Da parte delle compagini politiche, unite nel condannare una proposta "anti-futuro". Come anche da chi dalla norma sarebbe stato direttamente colpito: dottorandi, studenti e giovani medici in formazione. 

Contro la nuova tassa hanno manifestato questa mattina circa 500 neo laureati in medicina, specializzandi e aspiranti tali, protestando a Genova con addosso i camici bianchi. Al centro della protesta l'idea che l'applicazione dell'Irpef sulle borse di studio avrebbe equiparato ai lavoratori chi lavoratore ancora non è. E aggiunto ulteriori 2200 euro di tasse all'anno a chi già deve sobbarcarsi le tasse universitarie.

La richiesta di cancellazione dell'emendamento arriva unanime da tutto l'emiciclo. A lamentare i rischi connessi all'approvazione della modifica al dl sulla semplificazione fiscale sono tanto il Pdl, quanto Pd e Sel.

L'emendamento, già passato al Senato, che prevede l'imposizione Irpef sulle borse di studio, e di fatto diminuisce sensibilmente la cifra destinata alla formazione degli studenti, dottoranti e dei giovani medici in formazione, viene criticato da Mariastella Gelmini, ex ministro dell'Istruzione, che sottolinea la necessità di non far passare l'idea, bollata come "una vera e propria follia contro il merito e contro chi fa già enormi sacrifici".

Della stessa idea Giorgia Meloni, che parla di una "proposta che non risponde né al principio di equità sociale nè favorisce la valorizzazione dei giovani e il ricambio generazionale", ma "penalizza la categoria dei medici specializzandi e i dottorandi che di sacrifici già ne fanno abbastanza".

E la commissione Finanze alla Camera non è sorda alle richieste delle parti politiche e mette freno alle tasse sulle borse di studio, introdotta nel passaggio in Senato. Il passo indietro su una tassa "ingiusta" viene commentato favorevolmente dal Pd, che sottolinea, nelle parole dei presidenti del gruppo in Camera e Senato, come l'approvazione di una norma del genere sarebbe stato "un duro colpo alla ricerca e ai talenti dei giovani".

"Grande soddisfazione" anche dai vice capogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Montagnoli e Maurizio Fugatti.

Una reazione a

caldo arriva anche da Pierferdinando Casini, che su twitter commenta: "Il governo ha accettato di stralciare la norma che prevedeva una tassazione delle borse di studio per i giovani medici. Bene così!"

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