Ius soli, Lega irremovibile: "Non c'è bisogno". Scintille con Forza Italia

La Lega ribadisce la propria posizione sulla cittadinanza agli stranieri, pungendo Pd e Forza Italia. Gli azzurri precisano: "Doveroso ragionare, ma non è nel programma di governo"

Ius soli, Lega irremovibile: "Non c'è bisogno". Scintille con Forza Italia
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Il no è categorico. Oggi come ieri. Sullo Ius Soli la Lega nega qualsiasi apertura e, approfittando del dibattito agostano sull'argomento, ribadisce il proprio orientamento. "La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di Ius Soli o scorciatoie", ha rilanciato il Carroccio in una nota. La posizione del partito di Matteo Salvini arriva dopo che, nelle scorse ore, il tema della cittadinanza era tornato a far discutere, anche sull'onda delle strumentalizzazioni politiche sulla vittoria dell'Italvolley "multietnica".

"La schiacciata più bella di questa nazionale è al razzismo. Va rilanciata al più presto un'iniziativa politica sullo Ius soli", aveva affermato a caldo Riccardo Magi di +Europa. E pure la segretaria dem Elly Schlein non aveva perso l'occasione per ribadire l'orientamento favorevole del Pd. "Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge". La norma attuatualmente in vigore - lo ricordiamo - risale al 1992 e prevede che "lo straniero nato in Italia" possa diventare cittadino italiano "condizione che vi abbia risieduto legalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana".

Da tempo la sinistra chiede di allargare le maglie per la concessione della cittadinanza agli stranieri, mentre il centrodestra sostiene una linea di maggiore prudenza. Nelle scorse ore, secondo quanto riportato da Repubblica in un proprio articolo, da Forza Italia sarebbero arrivate però delle caute aperture rispetto alla necessità di valutare l'argomento nel suo insieme. "Ragionare sul tema è doveroso, ma no allo ius soli. Ripartiamo da ius scholae e ius culturae" (cioè la cittadinanza a chi abbia concluso un ciclo di studi in Italia), ha dichiarato a Repubblica il deputato azzurro Alessandro Cattaneo, ricordando che "a oggi sono state depositate in Parlamento oltre venti proposte di legge sulla cittadinanza".

Sul punto resta invece irremovibile la Lega, che alla propria nota social odierna aveva aggiunto un fotomontaggio che accostava Elly Schlein ad Antonio Tajani. Tanto è bastato a spingere il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, a una replica. "Stigmatizziamo questo post (...) Sul tema della cittadinanza c'è un dibattito aperto da anni, ognuno ha le sue posizioni. Noi abbiamo la nostra, portata avanti anche dal presidente Berlusconi: siamo possibilisti sulla questione dello ius scholae, però siccome non è una cosa che fa parte del nostro programma di governo, rispettiamo la posizione degli altri. Sarebbe bello che tutti facessero la stessa cosa", ha commentato l'esponente forzista, aggiungendo un'ulteriore considerazione: "Ogni volta che qualcuno cerca di mettere in cattiva luce agli alleati fa un danno a se stesso".

A inserirsi nel dibattito estivo sull'argomento (magari a settembre subentreranno altre priorità) è stata anche Alleanza Verdi-Sinistra. "Abbiamo già pronta la nostra proposta di legge per il diritto alla cittadinanza italiana dopo cinque anni di scuola: crediamo che questa sia una base minima non rinviabile per garantire diritti e integrazioni alle giovani e ai giovani stranieri che si formato nelle nostre scuole e che progettano il loro futuro nel nostro Paese", ha affermato il capogruppo alla Camera di Avs, Luana Zanella.

"Noi abbiamo nel nostro dna culturale lo Ius Soli ma nel contesto attuale crediamo che dare cittadinanza a chi sia nato in Italia o sia entrato entro il compimento del dodicesimo anno di età e abbia risieduto legalmente e senza interruzioni e frequentato regolarmente per almeno cinque anni le scuole italiane sia una proposta sulla quale può convergere anche una parte della destra nella quale dominano posizione retrive e antistoriche che portano solo a esclusione sociale", ha concluso la deputata del partito di Bonelli e Fratoianni.

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