L’Aquila rimanda il Pd Cialente, "sindaco del terremoto"

L’uscente si ferma al 40 per cento. Lo tallona il centrista De Matteis che lo sfiderà fra 15 giorni. Pdl fermo all’8%

L’Aquila rimanda il Pd Cialente, "sindaco del terremoto"

L’Aquila - Ballottaggio, come da pronostico. A l’Aquila poche sorprese alle prime amministrative del post terremoto, compreso il calo d’affluenza (dal 79 al 72 per cento), l’avanzamento delle liste civiche e la lentezza esasperante dello spoglio. In testa alla corsa per Palazzo del Tosto c’è il sindaco uscente Massimo Cialente. Che, appoggiato dal Pd e da altre cinque liste tra cui Sel e Api ma non l’Idv, ottiene il 40,4 per cento. Al ballottaggio se la vedrà con l’uscente vicepresidente del consiglio regionale, il centrista Giorgio De Matteis (Udc), «il decisionista», che lo tallona col 29,3 per cento. Un buon risultato per De Matteis. Sarà lui l’antidoto all’Aquila rossa. Fuori dai giochi Pierluigi Properzi, docente universitario e all’origine candidato ufficiale del centrodestra che, sostenuto dalla lista civica Domani l’Aquila, si ferma all’8,2 per cento. Fatale, per il professore, lo strappo con De Matteis. Nelle preferenze seguono, poi, Vincenzo Vittorini (lista civica l’Aquila che vogliamo) al 6,5; Angelo Mancini (Idv) al 6,4, Ettore Di Cesare (due liste civiche) al 5,2, il futurista Enrico Verini al 2 e la grillina Rosetta Enza Blundo all’1,5.
De Matteis ha espresso soddisfazione per un risultato non preventivato alla vigilia: «Nei pronostici Cialente doveva sfondare, così non è stato e ci giocheremo tutto al prossimo turno. Penso che saremo in grado di batterlo». De Matteis ha anticipato un allargamento delle liste che lo sosterranno al ballottaggio. Quanto a Cialente, «sindaco del terremoto», pur giudicando il responso delle urne estremamente positivo, ha ricordato che l’esito rispecchia in toto il sondaggio commissionato giorni fa proprio dal Pd.
Ma il capoluogo abruzzese si è caratterizzato per una controtendenza rispetto all’andamento italiano: lo scarso appeal del Movimento 5 Stelle (1,6%, nonostante un «comizio» di Beppe Grillo) e la partecipazione al voto superiore sia alla media nazionale (66,88 per cento) sia a quella regionale (70,60), anche se il 72,41 per cento finale è inferiore alle comunali del 2007 (79,03). Le primarie sono state gioia e dolore dei candidati «forti»: Cialente vi si è sottoposto e le ha vinte con il 75 per cento sul collega medico ed ex compagno di partito Vittorio Festuccia. Subito dopo affermò: «Voglio vincere al primo turno». De Matteis (anch’egli medico) le ha invece rifiutate, creando scompiglio nel centrodestra. Il suo «niet» alle indicazioni della segreteria locale del maggior partito di area ha messo in confusione il Pdl, residente della Regione compreso) che lo appoggiarono, sollecitando l’annullamento delle primarie. Alla fine, però, è successo un pasticcio: De Matteis è andato per conto suo, il Pdl non ha fatto le primarie e ha candidato l’architetto Properzi. Al ballottaggio andrà il primo.

Ma anche nel centrosinistra le cose non sono certo filate lisce: l’Idv - in giunta con Cialente - ha presentato un candidato, Angelo Mancini e i Verdi si sono schierati con De Matteis assieme a una lista civica ispirata da «la Destra».
Stando così le cose, il risultato del ballottaggio che si terrà tra due settimane sarà determinato dalle alleanze che i due contendenti riusciranno a stringere con la galassia delle liste civiche.

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