Landini fa il paladino del reddito di cittadinanza: "Tagliarlo è una follia"

Il segretario della Cgil impugna lo scudo a difesa del sussidio targato M5S: "In un momento in cui aumentano le povertà si taglia il Rdc? A noi sembra una follia"

Landini fa il paladino del reddito di cittadinanza: "Tagliarlo è una follia"

Risponde "presente" e si unisce al coro della sinistra che minimizza e scredita l'operato del governo guidato da Giorgia Meloni per quanto riguarda il mondo del lavoro. Così Maurizio Landini ha deciso di impugnare lo scudo e scendere in campo in prima persona per prendere le difese del reddito di cittadinanza, che invece l'esecutivo di centrodestra si appresta a sostituire con una misura in grado di fornire un sostegno economico a chi è in forte difficoltà prevedendo pesanti sanzioni ai danni dei furbetti.

Landini difende il reddito di cittadinanza

Il segretario della Cgil, che tra l'altro è finito sul podio dei peggiori della settimana, non ha nascosto la propria contrarietà per l'indirizzo che l'esecutivo ha ormai tracciato. "Se le notizie domani saranno confermate, l'idea che in un momento in cui aumentano le povertà si taglia il reddito di cittadinanza a noi sembra una follia. È il momento di investire sul lavoro, sulla solidarietà e soprattutto di andare a prendere i soldi dove sono, dove sono stati fatti i profitti, dove c'è l'evasione fiscale", ha dichiarato Landini.

Oltre che un problema di contenuti, per il numero uno della Confederazione generale italiana del lavoro c'è anche un questione di metodo: nello specifico non ha gradito la convocazione arrivata per la domenica sera su un provvedimento che verrà approvato lunedì mattina in Consiglio dei ministri. Comunque ha lasciato un piccolo spiraglio di fiducia: "Valuteremo quello che concretamente verrà realizzato. Noi abbiamo chiesto delle cose molto precise".

Arriva l'Assegno di inclusione

Forse Landini non ha ben chiaro che il governo non intende affatto lasciare indietro chi ha problemi economici: al posto del reddito di cittadinanza (che in questi anni ha fatto venire a galla una marea di falle, inefficienze e furbetti) verrà partorito un nuovo strumento di contrasto alla povertà. Stando alla bozza circolata in queste ore, l'Assegno di inclusione potrebbe essere chiesto solamente dalle famiglie in cui ci sono componenti disabili, minori o con più di 60 anni di età.

La famiglia dovrebbe avere un Isee non superiore a 9.360 euro. Arriverebbe fino a 500 euro al mese moltiplicati per la scala di equivalenza fino a un massimo di 2,2 (2,3 nel caso di disabili gravi).

L'Assegno di inclusione è da intendere come una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, "condizionata alla prova dei mezzi e all'adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa".

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