Landini signor no, Beppe arcobaleno, la garante delle borseggiatrici: ecco il podio dei peggiori

La Cgil boccia la riforma prima di vederla e invita la Meloni al congresso per contestarla. L'antagonismo dei sindaci dem che su coppie gay, ius soli e abusivi se ne infischiano della legge. E la consigliera che attacca chi filma le borseggiatrici. Ecco i peggiori della settimana

Landini signor no, Beppe arcobaleno, la garante delle borseggiatrici: ecco il podio dei peggiori
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La sinistra è scatenata. "Dimissioni, dimissioni!". Lo urlano in continuazione. Contro il premier Giorgia Meloni, contro i ministri, contro il governo intero. Prima il fango contro la Guardia Costiera. Poi la surreale polemica sullo stop alle trascrizioni (irregolari) dei figli delle coppie gay. Infine, le contestazioni (a scatola chiusa) alla riforma del Fisco messa a punto dal governo. Si vede che tra i banchi dell'opposizione, al taglio delle tasse, preferiscono la redistribuzione dell'ex sardina Robin Hood. Ma veniamo ai peggiori della settimana...

Sul gradino più basso del podio troviamo i "signor no" della Cgil. A Rimini, dove si sono dati appuntamento gli iscritti al sindacato rosso, Maurizio Landini ha apparecchiato la tavola per l'ammucchiata anti Meloni. Ci sono tutti: Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Carlo Calenda. Quest'ultimo, poverino, viene subito bullizzato dal branco: una pioggia di fischi e via. Il leader del Terzo Polo coglie nel segno e sintetizza: "Siete dei pecoroni!". Altro che opposizione compatta, il capitolo è già chiuso. Pure il campo largo non se la passa affatto bene. Ma questa è un'altra storia. Alla corte di Landini c'è spazio pure per Giorgia Meloni. Ma apriti cielo: prima la invitano al congresso, poi la minoranza del sindacato la contesta. Poca cosa, per carità. Non ci saremmo di certo aspettati un'accoglienza differente da chi è guidato dal pregiuidizio. Ci basta la bocciatura a priori della riforma fiscale per capire di che pasta sono fatti!

Al secondo posto troviamo i sindaci dem: si sono messi in testa di fare i rivoluzionari. Abbiamo Beppe Sala che fa il diavolo a quattro per difendere le coppie gay; Matteo Lepore che fa il tour nelle scuole bolognesi per promuovere lo ius soli; Dario Nardella che a Firenze regolarizza gli occupanti abusivi. Ecco la sinistra che per un pugno di visibilità fiancheggia l'illegalità. O comunque la tollera. A Roma, mentre tra spacciatori e criminali fioccano i regolamenti di conti, Roberto Gualtieri nicchia e assicura: "È tra le città più sicure del mondo". Che disastro! Hanno tutti le fette di salame sugli occhi. Giorni fa, dopo che un nordafricano (ubriaco e senza documenti) aveva lasciato dietro di sé una scia di sangue e violenza (cinque rapine e sei donne accoltellate), Sala se ne era uscito garantendo: "Non siamo in emergenza. Quasi tutte le grandi città del mondo vivono questo tipo di problemi". E allora mettiamoci l'anima in pace e pensiamo solo alle rivendicazioni Lgbtqi+!

Il podio dei peggiori lo vince a mani basse la consigliera dem Monica Romano. Sconosciuta ai più fino a qualche giorno fa, se ne è uscita con la genialata della settimana: "Quest'abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di followers è violenza". E ancora: "Di violenza e squadrismo ne abbiamo già avuti abbastanza davanti a un liceo di Firenze e nelle acque di Cutro. Milanesi, ribelliamoci a questa pessima pratica". Se ve lo state chiedendo: no, non siamo su Scherzi a parte. Lo ha detto davvero. Alla Romano sta più a cuore il "diritto alla privacy" di queste criminali che le povere vittime. O punta a un posto al Garante della Privacy o, più semplicemente, è affetta da un'ideologia allarmante.

Ma cos'altro possiamo farci: è in perfetto stile Schlein. Avete visto come ha provato a dribblare la Meloni che la annientava sul salario minimo? Tirando in ballo i diritti delle coppie omogenitoriali... fate un po' voi!

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