"No al bis di von der Leyen. Macron? Guerrafondaio, pericolo per Ue". Salvini accende i motori verso le Europee

Il leader del Carroccio chiude la kermesse dei partiti europei di destra riuniti a Roma. Sull'Ucraina il vicepremier sostiene che "Macron è un pericolo per noi, abbiamo una grande occasione di rilancio, di pace, di giustizia e di benessere"

"No al bis di von der Leyen. Macron? Guerrafondaio, pericolo per Ue". Salvini accende i motori verso le Europee
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Parte ufficialmente la campagna elettorale della Lega in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Matteo Salvini ha radunato questo pomeriggio i leader dei partiti europei di destra che appartengono al gruppo Identità e Democrazia (a cui appartiene anche il Carroccio) nella kermesse intitolata "Winds Of Change". Il vicepresidente del Consiglio chiude l'evento tenuto a Roma, confermando la compattezza del governo Meloni, seppur con punti di vista diversi: "Giorgia è un'amica, andremo avanti fino al 2027. Chi vuole dividerci non ci riuscirà", garantisce. Il no al bis di Ursula von der Leyen continua a essere netto: "Io posso dire tranquillamente che gli italiani che sceglieranno la Lega non sceglieranno mai un altro mandato con con la sinistra". Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti passa ai temi geopolitici, scagliandosi in particolare con le dichiarazioni "guerrafondaie" del presidente della Repubblica della Francia a proposito dell'Ucraina: "Macron con le sue parole, rappresenta un pericolo per il nostro Paese e per il nostro continente", ribadisce. "Io non voglio lasciare ai nostri figli un continente pronto alla guerra terza mondiale".

Tra 77 giorni si terrà una sorta di "referendum" nella scelta dei nuovi parlamentari europei "tra passato e futuro, tra censura e libertà". A fine primavera si avrà la "grande occasione di rilancio, di pace, di giustizia e di benessere". Sul tema dei migranti, un'Unione Europea "che non difende i suoi confini commette un omicidio nei confronti della sua popolazione. Difendere i confini non è un diritto ma un dovere", precisa. Salvini ricorda cje La settimana prossima la Commissione Ue vorrà mettere all'ordine del giorno "l'ennesima sciagurata scelta": ovvero "l'eliminazione dei contributi a chi usa combustibili fossili, mettendo in crisi in questo caso i pescatori, dopo che milioni di agricoltori hanno visto minacciati i loro diritti". L'Unione europea non può fare a meno del combustibile fossile - sostiene il segretario della Lega - e il green deal, che vuole impedire l'uso dei combustibili fossili "per puntare sull'elettrico fatto in Cina dove consumano fonti fossili in grandi quantità, o è dettato da stupidità, oppure da interessi economici". Infine, una citazione di Papa Giovanni Paolo II del 1982: "Lancio verso di te, vecchia Europa, questo grido pieno d'amore: Ritrova te stessa, sii te stessa, riscopri le tue origini, ravviva le tue radici".

Le Pen: "Salvini unico leader italiano a non sostenere von der Leyen"

Nella grande sala dello Studio 7 degli Studios di Roma sulla via Tiburtina (ex stabilimenti De Paolis), riempiti in ogni ordine di posto da migliaia di militanti da tutta Italia arrivati da tutta Italia, si sono alternati sul palco diversi interventi tutti introdotti da Marco Zanni, presidente del Gruppo ID al Parlamento Europeo: Gerolf Annemans, presidente di ID e membro Vlaams Belang (Belgio); Harald Vilimsky, capo delegazione di FPÖ (Austria) al Parlamento Europeo, André Ventura, leader di Chega (Portogallo), e Vivek Ramaswamy, imprenditore ed ex candidato alle primarie Repubblicane 2024 (Stati Uniti). È stato poi proiettato sugli schermi un video messaggio della leader del gruppo parlamentare Rassemblement National, Marine Le Pen, la quale si è voluta rivolgere direttamente a Giorgia Meloni: "Vorrei porre una vera domanda al primo ministro italiano, le chiediamo se sosterrà un secondo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della commissione Ue", afferma l'esponente politica francese, "io credo di sì, e così contribuirete alle politiche che fanno soffrire gli italiani". Mentre "gli unici in Italia a opporsi alla eurocrazia saranno solo Salvini e la Lega", sottolinea.

Giorgetti: "Ue vecchia e indebitata, incapace di decidere"

In Europa "abbiamo un soggetto che pretende di essere politico ma non è capace di decidere. Un soggetto che produce montagne di documentazioni e burocrazia ma che non decide sulle cose fondamentali", afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervendo dal palco leghista di Roma. "La nostra vecchia e indebitata Europa è incapace di decidere - prosegue - negli ultimi anni di moda è stato il tema della transizione green, di quella digitale, ora è di moda la difesa e la sicurezza, grandi obiettivi che echeggiano". La domanda che si pone Giorgetti è: "Dove troviamo i soldi per questi grandi obiettivi? O tassiamo imprese e famiglie o facciamo debito, e noi su questo abbiamo un 'problemino', noi vogliamo costruire fiducia, ma sul debito si pagano interessi alti", ricorda -. C'è il dovere di "costruire un sistema di tasse che favorisce famiglie e chi investe, è quanto stiamo cercando di fare".

In Italia, infine, "abbiamo preso una montagna di debito per fare il Pnrr, che è soffocato da un mix micidiale di burocrazia, italiana ed europea. L'Europa produce regole che soffocano questo spirito imprenditoriale".

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