"Liberticida e classista". Delirio di Ilaria Salis sul dl sicurezza

Per l'europarlamentare, è necessario "riscoprire la forza sociale e politica per imporre una nuova forma di democrazia"

"Liberticida e classista". Delirio di Ilaria Salis sul dl sicurezza
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La convesione del ddl Sicurezza in decreto da parte del Governo ha causato molte polemiche da parte delle opposizioni, la maggior parte delle quali di mero stampo ideologico. Ilaria Salis si è unita al coro dei contestatori con un post sui social in cui ha contestato il provvedimento che ha l'obiettivo di riportare ordine e legalità. "Quando una legge liberticida e classista passa per decreto, è il segno più evidente di una deriva autoritaria in atto. Quando il potere esecutivo si impone su quello legislativo, lo Stato di diritto si sgretola", si legge in una nota pubblicata dall'europarlamentare sui social.

Non una critica nel merito da parte di Salis, che non è nemmeno certo che abbia letto per intero il decreto, ma solamente una presa di posizione ideologica, votata all'unico scopo di ottenere un po' di consenso dalla platea elettorale che l'ha votata. Per altro, la maggior parte dei voti a Salis arrivano dal mondo antagonista e dei centri sociali, che sono quelli che in piazza creano disordini, cercano lo scontro con le forze dell'ordine, partecipano alle occupazioni delle case. La stessa Salis proviene da quel mondo e nonostante ora sia al parlamento europeo non ha interrotto i fili con quel tipo di militanza.

"La democrazia imperfetta che abbiamo conosciuto nel Novecento in Europa – quella che la borghesia fu costretta a concedere sotto la pressione della forza organizzata della classe operaia – oggi è sotto attacco. Un attacco mirato, da parte di chi vuole distruggerla per cancellarne ogni residuo progressivo", ha scritto ancora Salis nel suo intervento social. "Ma rimpiangere un passato che non tornerà è un’attitudine debole. Sta a noi, in mutate condizioni, riscoprire la forza sociale e politica per imporre una nuova forma di democrazia: più avanzata, più giusta", ha concluso Salis.

Cosa intende Salis quando parla di "imporre una nuova forma di democrazia"? L'imposizione non può mai essere democratica, è un'altra forma di governo che si impone a un Paese, e non è di sicuro compatibile con la società nel XXI secolo.

Se è vero che la sostanza è importante, lo è anche la forma: che un esponente parlamentare europeo sostenga con convinzione di voler "imporre" un nuova forma di democrazia, qualunque cosa voglia dire, dovrebbe far riflettere sull'impronta ideologica che si sta formando a sta avanzando, in Italia come in Europa.

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