
Liliana Segre celebrata dagli ex internati militari. Appuntamento con una storia poco nota, lunedì a Milano. La storia dei molti militari italiani che - rifiutandosi di continuare a combattere per gli eserciti dell’Asse, all’indomani dell’8 settembre - furono catturati e deportati nei territori della Germania, dopo l’armistizio, e qui inviati nei campi di detenzione.
Le cifre parlano di poco meno di 200mila soldati che scelsero di continuare la guerra, e oltre 600mila che invece, rifiutandosi di collaborare con le formazioni tedesche della Wehrmacht e delle SS, poi con la Repubblica sociale italiana, divennero sostanzialmente prigionieri di guerra, considerati «internati militari» e infine dopo la guerra lavoratori civili, senza godere di alcuna tutela, neanche quella riconosciuta ai prigionieri dalle convenzioni internazionali. Di loro, almeno 50mila non tornarono più indietro. I caduti in Lager secondo i dati della Croce rossa sarebbero circa 78mila, e i dati non tengono conto dell’altissimo numero di malati che morì dopo il rientro in Patria.
Una storia drammatica, che ha corso in parallelo con quella degli ebrei italiani deportati nei campi di prigionia e di sterminio (e nel 90% dei casi mai più tornati). Una delle testimoni della Shoah, l’unica reduce milanese degli orrori di Auschwitz, lunedì riceverà infatti la tessera d’onore dell’Associazione Nazionale ex internati. La senatrice a vita sarà dunque protagonista della cerimonia, lunedì 14 al cinema Anteo di Milano, con il prefetto Claudio Sgaraglia, la vicesindaco Anna Scavuzzo e la presidente nazionale di Anei Anna Maria Sambuco. Marco Brando, presidente di Anei Milano e giornalista, intervisterà Liliana Segre alle 17 e 30.
A ottant’anni dalla Liberazione di Milano e dell’Italia dal Nazifascismo, inoltre, la senatrice presenzierà a un altro appuntamento, stavolta al Memoriale della Shoah di Milano, il giorno successivo, alle 11.
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