L'interrogazione che fa tremare l'Anpi: "Dove finiscono i soldi degli italiani..."

Il deputato vicentino Erik Pretto: "Ho chiesto al ministero di intervenire"

L'interrogazione che fa tremare l'Anpi: "Dove finiscono i soldi degli italiani..."
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Soldi, tanti soldi, e sempre meno partigiani (veri). E un Anpi sempre più interessato alla cronaca e sempre meno alla storia. "Ma c'è l'allarme fascismo", si dirà. Peccato però che l'Associazione abbia sempre ricevuto quattrini anche quando al governo c'erano partiti di destra che avrebbero potuto togliare i fondi e non l'hanno fatto. Oggi, la polemica con Giorgia Meloni e Ignazio La Russa che avrebbero, secondo i partigiani del nuovo millennio, minimizzato il ruolo del fascismo (dacci oggi il nostro allarme quotidiano) nella strage delle Fosse ardeatine. Ovviamente non è così ma quella dell'antifascismo è diventata una sorta di religione laica con una dottrina rigida, dalla quale non si può uscire. Bisogna ripetere il Credo della Resistenza a memoria e dire che si ha fede nella montagna e nel fazzoletto rosso, che procedono per le staffette sante. Amen. Se si dimentica un passaggio, una virgola, si viene bollati di fascismo e squadrismo. Perché, scrive Alberto Busacca in Fasciofobia (Signs Publishing), "l'Anpi è una specie di partito, che prende posizione sulle cose più diverse: dalle riforme costituzionali all’immigrazione, dai programmi Rai alla guerra tra Russia e Ucraina". È un grande movimento di sinistra che, come sottolinea Busacca, ha un unico obiettivo: combattere le destre. Che, per carità, va benissimo. Ma almeno non si tiri in ballo la Resistenza.

Dopo l'ennesima polemica con il governo, è intervenuto il deputato della Lega, Erik Pretto, che ha affermato: "Tra le associazioni combattentistiche che beneficiano dei contributi erogati annualmente dal Ministero della Difesa figura l’Anpi che, soltanto tra il 2013 e il 2022, ha ricevuto ben 900mila euro di risorse pubbliche. La stessa Anpi ha spesso organizzato, sostenuto o patrocinato attività di stampo ideologico e politico volte a sminuire la gravità della tragedia subita dalle comunità italiane lungo il confine orientale, dall’esodo forzato dalle loro terre fino al massacro delle Foibe, fatti storici peraltro riconosciuti ufficialmente a livello istituzionale con la Giornata del Ricordo istituita nel 2004. Altri sono poi stati i momenti in cui personalità vicine a questa associazione si sono contraddistinte per la loro dialettica e terminologia di intolleranza, con dichiarazioni fuori dalla storia e dal ragionevole dettame democratico, come accaduto in occasione di cerimonie ufficiali organizzate per ricordare eccidi di civili compiuti da formazioni partigiane. Per questo, ho voluto rivolgere un’interrogazione al Ministro della Difesa, per conoscere come intenda intervenire a riguardo e se non ritenga opportuno modulare l’erogazione di contributi diretti alle associazioni combattentistiche da parte del Ministero, vincolandone la concessione all’impegno di mantenersi apolitiche ed apartitiche, nonché verificando che nessuna iniziativa finanziata con queste risorse sia volta a negare o sminuire fatti storici istituzionalmente riconosciuti”.

Perché il punto è questo: non si può continuare a prendere fondi pubblici, che sono soldi dei cittadini, per raccontare una storia che è stata smentita dalla Storia. E che tutti i governi - vedi il Giorno del Ricordo - condividono. La guerra civile, con le sue violenze e i suoi massacri, è finita da un pezzo.

Non solo per i "vinti", ma anche per la maggioranza degli italiani, che non hanno più alcuna intenzione di sentirsi di una "parte", quella dei rossi, che ha commesso crimini come li hanno commessi i "neri". Anche perché gli unici che pare vogliano continuare a soffiare sul fuoco sono proprio coloro che parlano di libertà e democrazia. Ma sono sempre pronti a censurare chi la pensa diversamente.

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Avatar di maxmado maxmado
25 Mar - 13:14
Andrebbero azzerati i fondi all'ANPI e a tante associazioni mangiasoldi, specie di sinistra.
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Avatar di maxmado maxmado
25 Mar - 13:14
Andrebbero azzerati i fondi all'ANPI e a tante associazioni mangiasoldi, specie di sinistra.
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