Per attaccare la Meloni Formigli tira in ballo pure la tragedia di Luana D'Orazio

Continuano gli attacchi di Piazzapulita al governo.

Per attaccare la Meloni Formigli tira in ballo pure la tragedia di Luana D'Orazio

Continuano i pesanti attacchi nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni: ancora una volta gli strali partono dallo studio di Piazza Pulita, trasmissione in onda su La7, con il conduttore Corrado Formigli che non si risparmia, portando avanti la campagna di fango contro il premier e il suo governo.

Stavolta nella solita arringa mirata a denigrare l'attuale esecutivo si è arrivati a tirare in ballo una tragedia sul lavoro come quella di Luana D'Orazio.

L'invettiva parte come al solito, con Formigli che attacca la manovra varata dal governo. Non va bene niente. Non vanno bene le decisioni prese sul reddito di cittadinanza, non va bene l'innalzamento del tetto al contante, non vanno bene le pensioni, così come si trova da ridire su tutte le misure prese dall'esecutivo per non gravare troppo sugli imprenditore e aiutare così il Paese nella ripresa economica.

In un editoriale di quasi tre minuti, Formigli processa l'operato della Meloni e dei suoi ministri dopo aver mostrato alcuni dati sull'evasione. "Direi che la follia italiana sta tutta in questi numeri. Pochi numeri ci raccontano così tanto l'evasione da parte dei ricchi, che naturalmente sono molti di più", esordisce. "E il governo, di fronte a quella che è una guerra, di fronte a questo disastro che priva di servizie essenziali tantissimi cittadini, che cosa fa? Cancella l'obbligo del Pos fino a 60 euro, che sono la maggior parte dei pagamenti che si fanno col bancomat, aumenta la soglia del contante a 5mila euro, in modo da rendere più agevoli i pagamenti al nero, fa circolare il denaro liquido. Non solo. Ieri, il viceministro Maurizio Leo ha detto che non ha senso che per gli omessi pagamenti si vada davanti al giudice penale. Idem per la dichiarazione infedele dei redditi. Anche quella da depenalizzare in caso di superamento lieve", prosegue. "E cosa sarebbe questa 'dimenticanza' che non dovrebbe più essere reato, ma soltanto una sanzione amministrativa? Sarenne un superamento di 150mila euro per ogni singola imposta evasa. Insomma, se ti dimentichi di versare qualche centinaio di migliaio di tasse, niente reato. Una multa e via", aggiunge.

Ed è a questo punto che cita la tragedia di Luana, l’operaia di 22 anni morta dopo essere rimasta intrappolata nell’orditoio a cui stava lavorando. Una scelta dialettica discutibile. "Insomma, tutto è perdonato", tuona il conduttore. "Si chiama lo Stato amico degli imprenditori.

Degli imprenditori 'distratti'. Come l'imporenditore di Montemurlo, o come quelli che sottopagano. Distratti come il datore di lavoro di Luana, morta schiacciata dentro un telaio. Lui ha patteggiato e quindi è libero", conclude.

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