Caso mai dovesse riuscire veramente a imporsi tra nove giorni alle elezioni Regionali dell'Abruzzo, molti simpatizzanti di centrosinistra probabilmente sarebbero già pronti a erigergli una statua in mezzo a Piazza del Mercato, a L'Aquila. Sì, perché Luciano D'Amico - già adesso - metà di quel monumento se lo meriterebbe solo per il fatto di essere riuscito a convogliare sotto la propria candidatura a presidente di Regione tutti i partiti che compongono l'attuale opposizione in Parlamento al governo Meloni: da Fratoianni a Calenda, passando per Bonelli, Conte, Schlein e ("Horribile Dictu", come scriveva Tito Livio) Renzi. Unire tra loro tutti questi leader di partito è un'impresa titanica e del tutto inedita nel panorama di una competizione elettorale a livello regionale, visto che l'"ammucchiatissima" giallo-rossa sulla scheda sotto uno stesso nome era riuscita in passato soltanto alle Comunali di Lodi e di Foggia. Vedremo se basterà per battere il 10 marzo il governatore uscente, Marco Marsilio (Fratelli d'Italia, riconfermato candidato dell'intero centrodestra). "Terzium non datur" - sempre per citare i latini -: sono loro loro due a essere in lizza per salire o rimanere negli uffici di via Leonardo Da Vinci.
Da professore universitario a candidato per l'ammucchiata: il percorso di Luciano D'Amico
Luciano D'Amico nasce il 3 gennaio 1960 a Torricella Peligna, un piccolo comune nella provincia di Chieti; cresce in una famiglia di contadini attivi nel piccolo commercio di prodotti per l'agricoltura e, in età adolescenziale, consegue laurea con il massimo dei voti e la lode nella facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara. Dopo di che intraprende la carriera accademica (ma non solo). Nel 1994 D'Amico viene incaricato dal Ministero dell'Università e della Ricerca come responsabile dell'orientamento universitario abruzzese per il triennio successivo. In occasione di questo ruolo svolge molteplici attività di ricerca sulle materie in cui è specializzato: economia aziendale, controllo di gestione, storia della ragioneria e di accounting. Durante tale periodo pubblica diversi articoli scientifici e monografie su questi temi. D'Amico fa parte inoltre dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Professore ordinario di Economia Aziendale a partire dal 2000, nel corso degli anni ottiene diverse cattedre in prestigiosi atenei situate in varie parti d'Italia come Teramo, Roma e Bari: diventa infatti titolare di corsi in discipline aziendalistiche presso l'Università d'Annunzio, l'Università di Teramo, l'Università degli Studi Internazionali di Roma e la Libera Università Mediterranea di Bari. Inoltre collabora anche con il nucleo di valutazione dell'Università Ca' Foscari di Venezia e dell'Università di Verona. Ha collaborato anche con atenei di Venezia e Verona. Nel 2013 poi per D'Amico arriva la carica di Rettore dell'Università degli Studi di Teramo: incarico ricoperto fino al 2018. Nel suo curriculum c'è anche la presidenza della Società Italiana di Storia della Ragioneria (SISR), la tessera di socio ordinario dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e della Società Italiana dei Docenti di ragioneria ed Economia Aziendale (SIDREA).
La gaffe di Conte sull'assenza del campo larghissimo
In ambito professionale ha svolto anche altre esperienze: è stato, per esempio, direttore di ARPA, la società che si occupa delle autolinee regionali pubbliche della Regione Abruzzo, nominato dall'assemblea dei soci il 13 agosto 2014. Durante il suo mandato, il suo nome resta legato alla guida del processo di risanamento dei conti dell'azienda in un periodo di transizione culminato, nel 2015, nell'accorpamento alla Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA). Durante la sua esistenza riceve, tra le altre cose, l'onorificenza a Cavaliere dell'Ordine del merito della Repubblica Italiana. Alle elezioni Regionali del 2014 si candida consigliere abruzzese nella lista "Legnini Presidente" (in supporto al Pd), riceve 2.798 voti ma non risulterà eletto. Oggi è ufficialmente il candidato rappresentante di tutto il centrosinistra per la presidenza della Regione Abruzzo, sostenuto da una coalizione molto ampia composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra-DemoS, Azione e dalle liste civiche "Abruzzo Insieme-D'Amico Presidente" e "Riformisti e Civici".
Da questo punto di vista si è rivelata piuttosto surreale l'amnesia di tre giorni fa di Giuseppe Conte che, reduce dai festeggiamenti in Sardegna, ha sostenuto che "non risulta una coalizione in Abruzzo con Renzi e Calenda", ma solo "alcune figure politiche che si raccordano a loro". Alla faccia dell'unità d'intenti del "campo larghissimo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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