L'ultimo delirio di Grillo: "Lusi faccia in fretta a parlare o sarà ucciso come Sindona"

Il comico commenta dal suo blog l'arresto dell'ex tesoriere della Margherita e insinua che qualcuno potrebbe cercare di farlo tacere

L'ultimo delirio di Grillo: "Lusi faccia in fretta a parlare o sarà ucciso come Sindona"

Il Senato condanna Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita. E Lusi va in carcere. Ma ci tiene a far presente che lui ha "ancora tanto da dire". Che parlerà dunque, davanti ai magistrati. E che a quanto pare la vicenda dei fondi sottratti al partito non può dirsi affatto conclusa.

Il punto dell'ex tesoriere è chiarissimo. Non ha bisogno di tante spiegazioni: "Mi si vuole mandare in carcere perché parlando con i media inquinerei quello che è stato chiamato il percorso investigativo". Dichiarazioni che fanno discutere. E che richiamano anche l'attenzione di Beppe Grillo, che dedica a Lusi un post sul suo blog.

Angry Lusi - così lo chiama il comico genovese - "faccia al più presto senza tralasciare alcun dettaglio". Parli, dunque. Perché "Pisciotta e Sindona, e forse anche Don Verzè, insegnano che un caffè corretto in carcere non manca mai". Grillo tira in ballo Gaspare Pisciotta, il compagno e amico di Salvatore Giuliano, ucciso in carcere da alcuni grammi di stricnina disciolti nel caffè. E Michele Sindona, morto anch'egli avvelenato in carcere.

Il messaggio, il tono del post, è chiarissimo. Grillo insinua che qualcuno potrebbe tentare di far tacere Luigi Lusi, per non permettere la divulgazione dei presunti segreti che il tesoriere custodirebbe. E non contento delle insinuazioni attacca anche il Senato: "Tutti coloro che erano ieri presenti sono colpevoli di aver truffato il popolo italiano ignorando l'esito di un referendum che aboliva i finanziamenti elettorali. In questi anni i partiti ci hanno sottratto di più di due miliardi di euro. La Corte Costituzionale e la Presidenza della Repubblica non hanno nulla da dire?".

Grillo attacca anche la Margherita, che ieri "si è suicidata" e "forse non aveva altra scelta". E definisce il processo a Lusi "un tormentone, che durerà fino alle prossime politiche". Perché nomi sono già stati fatti, quelli di "Renzi, Letta (il nipote), Rosy Bindi, Rutelli, Fioroni e Franceschini" E allora "i giudici accerteranno l’eventuale l’esistenza di reati".

Alla completa innocenza dei vertici del parito Grillo non ci crede: "Se nessuno sapeva nulla, si tratta di circonvenzione di incapaci che, in quanto tali, devono dimettersi da qualunque funzione istituzionale, e lasciare ogni incarico nel partito".

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