"Gli Stati Uniti non prestavano una tale attenzione all'operato dei magistrati italiani dai tempi di Tangentopoli". A denunciare lo stato della "mala giustizia" italiana è il politologo Edward Luttwak che, in una lunga intervista sul numero di Panorama da oggi in edicola, critica pensantemente l'uso delle intercettazioni a partire da quelle tra l'ex ministro Nicola Mancino e l'attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Rispondendo alle domande della giornalista Annalisa Chirico, Luttwak si dice "impressionato" dalla storia di Alfonso Papa, "il deputato che è stato espulso dal Parlamento per essere spedito in carcere". "Può accadere anche in altri Paesi che un parlamentare sia estromesso per essere processato e poi eventualmente condannato - ha spiegato il politologo statunitense - se invece quella persona viene trasferita dall'aula alla galera senza un processo, si presume si tratti di un pericoloso criminale. Se così è, Papa dovrebbe essere ancora in prigione. Mi risulta invece che sia a piede libero". Nell'intervista Luttwak pronuncia parole durissime anche nei confronti del pm Henry John Woodcock, che rappresenta la pubblica accusa nel processo sulla presunta P4. "Woodcock non può compiere simili azioni senza risponderne - ha continuato Luttwak - deve essere buttato fuori, o quantomeno indagato immediatamente. È chiaro che non si tratta di un errore dovuto a negligenza, ma c'è a monte un disegno lucido e ragionato".
E ancora: "Un dentista che anziché toglierti un dente li estrae tutti, deve risponderne. Il pm Woodcock, che compie arresti clamorosi e imbastisce processi che spesso finiscono con buchi nell'acqua, non risponde a nessuno. La prima è una tirannide su un paziente, la seconda su un'intera Repubblica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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