Meloni ricorda le Fosse Ardeatine. Anpi e sinistra attaccano: "Dimentica i fascisti"

Il presidente del Consiglio dedica un messaggio in occasione degli 80 anni dell'eccidio nazista avvenuto a Roma: "Una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale". L'Anpi non ci sta: "La premier non parla della responsabilità dei fascisti italiani". Fratoianni: "Meloni non ce la fa a dire le come come stanno"

Meloni ricorda le Fosse Ardeatine. Anpi e sinistra attaccano: "Dimentica i fascisti"
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In occasione dell'ottantesimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, Giorgia Meloni ricorda le vittime di quella strage avvenuta a Roma il 24 marzo 1944, ma alla sinistra non va comunque bene e sfrutta in maniera strumentale questa giornata di commemorazione per contestare la premier ancora una volta sul tema dell'antifascismo. Questa mattina il capo del governo aveva scritto: "Oggi l'Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell'attacco partigiano di via Rasella - è la nota del presidente del Consiglio -. L'eccidio ardeatino è una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale e ricordare cosa accadde in quel funesto 25 marzo di ottant'anni fa è un dovere di tutti".

Gli attacchi della sinistra

Il ricordo della premier, tuttavia, diventa l'occasione per l'Anpi di scagliarsi nuovamente contro la Meloni, rea di non avere condannato il fascismo: "Ancora una volta la presidente del Consiglio omette e confonde. Non parla della responsabilità dei fascisti italiani, a cominciare dal questore Caruso, che fu condannato a morte per aver approntato la lista di 50 persone da sopprimere alle Ardeatine". A dirlo è Gianfranco Pagliarulo, presidente dell'Associazione nazionale partigiani italiani. "Non dice che le vittime furono in grande maggioranza antifascisti ed ebrei - aggiunge -. È la solita rilettura capziosa della storia che tende sempre a coprire le responsabilità dei fascisti e a negare il valore dell'antifascismo. Un'altra occasione perduta".

Non è da meno Nicola Fratoianni: "Un anno fa disse che alle Fosse Ardeatine erano stati uccisi dai nazisti perchè italiani. Ora scrive che furono uccisi dai nazisti per rappresaglia dell'attacco partigiano in via Rasella. A Giorgia Meloni proprio non riesce dire che furono uccisi dai nazisti e dai fascisti perché erano antifascisti. È più forte di lei", è il commento piccato dell'Alleanza Verdi Sinistra nel puntare il dito contro il messaggio della premier diramato per ricordare l'eccidio. "Una ragione in più - prosegue il leader di SI - per insistere a ricordarli, e per praticare con ancora più decisione l'antifascismo. L'antifascismo religione laica della nostra Repubblica nonostante le imperdonabili omissioni della presidente del Consiglio e dei suoi amici".

I messaggi delle altre istituzioni

Di giorno "simbolo della crudeltà dell'occupazione nazifascista" ha detto il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Una data "che deve rimanere scolpita nella memoria collettiva e in particolar modo in quella delle nuove generazioni, chiamate a costruire il futuro nella piena consapevolezza del passato". Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, afferma che "è nostro dovere custodire la memoria dell'eccidio delle Fosse Ardeatine". Per la seconda carica dello Stato "quanto avvenne il 24 marzo 1944 è un orrore di fronte al quale ci si può solo inchinare, confidando e lavorando affinché mai più possa ripetersi una simile atrocità".

Si tratta di "una strage impressa nella memoria collettiva come uno dei più atroci crimini di guerra perpetrati durante l'occupazione nazista", dichiara il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Un tentativo di instillare terrore e sopprimere la resistenza che, al contrario, rafforzò la determinazione degli italiani a lottare per la libertà". Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, sostiene che "la scuola deve essere in prima linea nel custodire il ricordo della lotta contro il nazifascismo e i suoi orrori, trasmettendo alle nuove generazioni i valori costituzionali della democrazia, della libertà e del rispetto verso la persona umana".

"Come lo scorso anno mi sono recato alle Fosse Ardeatine. È per me, di solito, occasione di raccoglimento e riflessione in totale anonimato - ha sottolineato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida -. Questa volta ho trovato il collega ministro Sangiuliano e la collega Claudia Roth, Ministra della cultura tedesca. Per la prima volta - ha sottolineato -, dopo aver salutato i familiari delle vittime presenti e il rappresentante della Comunità Ebraica, ho partecipato ad una commemorazione ufficiale. È un dovere non dimenticare i martiri ma soprattutto raccogliere l'auspicio di rendere l'Italia migliore".

La commemorazione di Mattarella

Nella giornata di oeri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme alle alte cariche dello Stato, ha partecipato alla cerimonia commemorativa. Dopo la deposizione da parte del Capo dello Stato di una corona sulla lapide che ricorda i caduti del 24 marzo 1944, sono intervenuti il Presidente ANFIM, Francesco Albertelli e Marco Trasciani, Segretario generale della stessa Associazione nazionale famiglie italiane Martiri, di cui ha letto i nomi.

La commemorazione era poi proseguita con la preghiera cattolica recitata dal monsignor Sergio Siddi, Cappellano militare e la preghiera ebraica officiata dal Rav. Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Al termine, il Capo dello Stato ha reso omaggio, all'interno del Mausoleo Ardeatino, alle vittime dell'eccidio.

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