Il caso di Cecilia Sala, la giovane reporter arrestata a Teheran ormai più di due settimane fa, è un puzzle difficile da comprendere. Dall’arresto per aver genericamente “violato le leggi della Repubblica Islamica” alla detenzione, passando per le telefonate e l’ultima richiesta dei genitori di calmare le acque agitate del dibattito pubblico per facilitare il lavoro delle diplomazie e del governo italiano. Tutto questo, evidentemente, non sembra bastare a Roberto Salis, padre di Ilaria e fiero avversario dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.
Papà Salis, forse toccato dal caso della giovane giornalista, non ha perso tempo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In primis, paragonando il trattamento riservato da Giorgia Meloni nei confronti della Sala rispetto a quello avuto rispetto a sua figlia Ilaria Salis, ora eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra. "La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri ha ricevuto, dopo pochi giorni, i familiari di Cecilia Sala, è andata a prendere Chico Forti, un ergastolano, con volo di stato”, ha esordito Roberto Salis sul suo profilo social. Il tono, evidentemente aspro e per nulla accomodante, denuncia quindi una presunta disparità di trattamento. “A me non ha mai chiamato. Giusto per sottolineare - ha poi aggiunto - la bassa statura da statista del nostro presidente del Consiglio".
La Presidente @GiorgiaMeloni ieri ha ricevuto, dopo pochi giorni, i familiari di @ceciliasala, è andata a prendere Chico Forti, un ergastolano, con volo di stato, a me non mi ha mai chiamato. Giusto per sottolineare la bassa statura da statista del nostro Presidente del Consiglio
— Roberto Salis (@robesalis) January 3, 2025
Il motivo di questa invettiva è presto detto. Il presidente del Consiglio, giovedì 2 gennaio, ha ricevuto a Palazzo Chigi la madre di Cecilia Sala per aggiornarla sull’operato del governo e sulla difficile trattativa con il governo di Teheran. L’iniziativa del governo, a quanto pare, non ha convinto Papà Salis che, oltre a riservare un insulto velato alla leader di Fratelli d’Italia, ha paragonato in tono polemico il suo caso personale con quello della Sala.
Un racconto che, oltre a raccogliere qualche facile like su X, si scontra con la realtà dei fatti.
Quello che Roberto Salis non tiene conto sono tutti gli sforzi politici che il governo Meloni ha fatto per avere un processo giusto in Italia, sia per voce della stessa premier sia per conto del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Una memoria a correnti alterne che lascia spazio a complotti ideologici e non fa onore all’onestà intellettuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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