Il collaboratore di Ilaria Salis minaccia Meloni. FdI chiede la revoca dell'incarico

Spuntano i post social di Tombolini, tra cui il video del fantoccio di Meloni al rogo: "Brucia stronza". Fratelli d'Italia invita Fratoianni e Bonelli a intervenire: "Nulla da dire in questo riprovevole caso?"

Il collaboratore di Ilaria Salis minaccia Meloni. FdI chiede la revoca dell'incarico
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C'è poco da stupirsi. Chi l'avrebbe mai detto? Il collaboratore di Ilaria Salis che si scaglia contro Giorgia Meloni (con tanto di epiteto e di auspicio che possa prendere fuoco) e che nel tempo libero scorrazza allegramente sulle praterie social rilanciando la foto di un poliziotto in ginocchio mentre viene colpito da cinque ragazzi armati di bastone. La sinistra rossoverde ha un nuovo paladino: Mattia Tombolini. Alla faccia delle critiche sulle classi dirigenti altrui. Ora Fratelli d'Italia, dopo la bufera sollevata, chiede la revoca dell'incarico. E anche gli agenti alzano la voce.

Fratelli d'Italia all'attacco

Sulla questione è intervenuto duramente FdI, secondo cui Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dovrebbero chiedere a Tombolini di dimettersi dall'incarico o di rivolgersi a Salis affinché gli revoci l'incarico. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, è andato all'attacco: "Ma davvero Bonelli e Fratoianni, che già avrebbero dovuto dire chiaramente ciò che hanno farfugliato confusamente dopo il caso Soumahoro, nulla hanno da dire in questo clamoroso e riprovevole caso?".

Sferzante il giudizio di Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia: "Chi si assomiglia si piglia. D'altronde se Salis è europarlamentare perché appartiene ad una allegra compagnia che gira il mondo per sfondare le teste a chi la pensa diversamente, è normale che il suo collaboratore sia tale perché inneggia alle bastonate alla polizia. Salis ha un solo pregio: è la sinistra eterna che mostra il vero volto e non indossa più maschere".

Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, ha puntato il dito contro gli "odiatori di professione". L'eurodeputato di FdI si è detto indignato verso "l'ennesima scelta del duo Bonelli-Fratoianni" e ha mostrato vicinanza alle forze dell'ordine "che sono costrette a ritrovarsi tra i collaboratori istituzionali persone che non esitano ad incitare pubblicamente all'odio e alla violenza".

Il senatore Marco Scurria, vicecapogruppo meloniano a Palazzo Madama, ha rincarato la dose: "Dopo il processo a Budapest con una pesante accusa a suo carico e lo scandalo della casa occupata a Milano, Ilaria Salis continua a rappresentare un vulnus democratico, perché porsi fuori dalla legge per chi ha responsabilità istituzionali è gravissimo". Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di FdI a Montecitorio, ha chiesto a Salis di ruomuovere immediatamente Tombolini: "Pretendiamo una netta condanna da parte della candidata all'Europarlamento dalla premiata ditta Bonelli-Fratoianni per sottrarla al processo in Ungheria che la vede imputata per gravi aggressioni".

I fermenti di Tombolini sono stati commentati anche da Raffaele Speranzon​, vicepresidente vicario dei senatori di Fratelli d'Italia, che prima ha espresso solidarietà alle forze dell'ordine per l'affronto ricevuto e poi si è detto in attesa di parole di definitiva condanna da parte della galassia rossa (da cui in effetti ci si aspetta una presa di distanza senza mezzi termini): "Chissà se una volta tanto la sinistra italiana, caratterizzata purtroppo dalla matrice comunista, e quindi violenta per natura, riuscirà a condannare le 'gesta' di un proprio prodotto".

Alle parole di Foti sono seguite quelle di Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia, secondo cui non desta stupore che sui social siano stati diffusi "messaggi di odio e violenza" di quel tipo contro il presidente del Consiglio. La parlamentare di Fratelli d'Italia ha fatto notare che in passato la sinistra si schierava al fianco della pace e della legalità, mentre ora ha gettato la maschera mostrando la sua attuale identità: "È la sinistra che strizza l'occhio a chi bastona le forze dell'ordine". Per Paolo Trancassini, deputato di FdI, la scelta del nuovo collaboratore di Salis "è una notizia che ci turba e allo stesso tempo ci distingue nettamente da chi difende le occupazioni abusive violente, insulta le istituzioni e i diritti dei cittadini".

Gli agenti alzano la voce

Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, all'Adnkronos ha etichettato come "vergognoso, inaccettabile e riprovevole" i contenuti diffusi sui social. A provocare rabbia è anche l'immagine pubblicata che ritrae un agente brutalmente aggredito da un gruppo di violenti. Pianese ha chiesto l'espulsione immediata di Tombolini: "Ciò che rende questi fatti ancora più gravi è che a pubblicare le immagini sia stato il collaboratore di Ilaria Salis. Chi lavora nell'ambito delle istituzioni ha il dovere anche morale di mantenere un comportamento rispettoso e responsabile".

Ad alzare la voce è pure Enzo Letizia, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, che ha manifestato "profonda preoccupazione e indignazione". Ritiene "inaccettabile" che un collaboratore di una figura istituzionale "si renda protagonista di comportamenti che minano la credibilità e l'integrità delle forze dell'ordine".

Le uscite social di Tombolini

Tombolini il 18 febbraio, postando il video di un pupazzo (messo al rogo a Poggio Mirteto, in provincia di Rieti) costruito con la base di una fiamma tricolore e ritraente il volto caricaturale di Meloni, non ha esitato a informare la Rete della sua nobile posizione: "Brucia stronza!". Tra i commenti c'è chi - pur non essendo allineato al presidente del Consiglio - ha fatto notare che per manifestare il proprio dissenso ci sono modi migliori di questo, anche perché la violenza genera violenza. Ma Tombolini ha rivendicato la sua linea granitica: "È violenza bruciare il bamboccio di carnevale? Si fa dal 1861 a Poggio Mirteto. Sono stati bruciati tutti i politici, Papi ecc. Mo' co Meloni diventa una violenza indicibile. Eddaje su".

E, riavvolgendo il nastro, si arriva al 9 marzo 2011. Quel giorno Tombolini ha pubblicato un'immagine di un agente in divisa a terra mentre viene picchiato da cinque persone che impugnano un bastone. Luciano ha risposto all'immagine e gli ha chiesto: "Te piace questa?". E il nuovo mito rosso non ha esitato a replicare: "Beh mi affascina in qualche modo la Banda Bellini...anche...".

Solo pochi giorni fa, allegando l'articolo di Libero dal titolo Toh: la Salis assume un assistente che pubblica fotografie di poliziotti presi a bastonate, non ha indietreggiato e - orgoglioso - ha commentato con ironia: "Ma ho anche dei difetti".

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