Non si è fatta attendere la reazione di Giorgia Meloni. "Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano", le parole del primo ministro in relazione all'inchiesta della Procura di Bari nei confronti di un dipendente di Banca Intesa Sanpaolo, ormai licenziato da agosto, che avrebbe effettuato per circa due anni accessi abusivi al suo conto corrente e a quelli della sorella Arianna e di molti altri esponenti della maggioranza di centrodestra, tra gli altri il presidente del Senato Ignazio La Russa e i ministri Guido Crosetto, Raffaele Fitto e Daniela Santanchè.
La Meloni ha scelto l'ironia per commentare il nuovo "caso spioni" dopo l'inchiesta della procura di Perugia sui presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia, e la conseguente rivelazione di informazioni riservate. Come confermato dagli inquirenti, per il momento non si conoscono i motivi sottesi all'attività del funzionario, ma c'è una certezza: la mole di accessi sarebbe enorme, quasi sette mila, realizzati tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile del 2024 per un totale di "oltre tremilacinquecento clienti 'portafogliat' di 670 filiali di Intesa Sanpaolo, sparse in tutta Italia".
"L'auspicio è che la magistratura faccia presto chiarezza sull’accaduto per stabilire se ci troviamo di fronte a uno scandalo di portata maggiore, che si aggiunge all’inchiesta di Perugia sul dossieraggio ancora aperta e tutta da verificare", il commento della vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati Augusta Montaruli. Sulla stessa lunghezza d'onda Elisabetta Gardini, che ha posto l'accento sulla necessità di maggiore sicurezza dal punto di vista informatico: "La sicurezza informatica è un campo che necessita di un maggiore controllo per assicurare la più efficace prevenzione e scongiurare eventuali scambi illeciti di informazioni. È necessario che le autorità garantiscano la massima trasparenza per porre fine a queste squallide soap opera spiate dal buco della serratura".
Solidarietà al premier Meloni anche da parte di Giovanni Donzelli.
Il vicepresidente del Copasir ha stigmatizzato l'ennesimo tentativo di dossieraggio per provare a inquinare la democrazia, sottolineando che si tratta di un tema che dovrebbe preoccupare e allarmare chiunque ha un minimo di consapevolezza democratica: "Esistono persone che non accettano che Giorgia Meloni guidi il governo perché ha vinto le elezioni e che gli italiani stiano continuando a dare consenso a questo governo dopo due anni. Non lo accettano e non se ne fanno una ragione e cercano scorciatoie per aggirare la democrazia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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