Meno carcere preventivo e più garantismo. Il piano di Nordio sulla giustizia

Il ministro è al lavoro per contrastare l'abuso della carcerazione preventiva: si vuole trasformare la visione "carcerocentrica della sanzione penale" e offrire maggiori garanzie ai cittadini

Meno carcere preventivo e più garantismo. Il piano di Nordio sulla giustizia

Il centrodestra lo aveva promesso in campagna elettorale e nei primi mesi di governo ha già imboccato la strada per tenere fede a quanto detto: sarà una legislatura di grandi riforme. Tra i principali ambiti su cui l'esecutivo intende intervenire rientra quello della giustizia, con una serie di modifiche e novità per affermare con nettezza il sano e sacrosanto principio del garantismo puro. All'orizzonte si intravedono segnali positivi che lasciano ben sperare per un imminente provvedimento su una questione di grande rilievo.

La carcerazione preventiva

Stando a quanto riferito da Il Messaggero, a stretto giro c'è da attendere una misura per quanto riguarda il contrasto all'abuso della carcerazione preventiva muovendosi su due binari: da una parte trasformare la visione "carcerocentrica della sanzione penale"; dall'altra far sì che i cittadini possano contare su maggiori garanzie. Una mossa che conferma come il governo guidato da Giorgia Meloni sia improntato sul garantismo.

In particolar modo Carlo Nordio vorrebbe ridurre la possibilità che una persona venga incarcerata prima di essere processata e condannata, ovviamente "salvo casi di flagranza". Il ministro della Giustizia vorrebbe partorire un dispositivo che poggiasse le basi su una massima ben precisa: "I detenuti non sono tutti uguali, così come i reati non sono tutti uguali". Fermo restando che di fronte ad alcuni reati estremamente gravi il pugno duro rimane fondamentale.

Sulla "differenziazione" dei reati sarà necessario fare sintesi comune: Palazzo Chigi dovrà tenere conto delle varie sfumature dei partiti di maggioranza, comunque determinati nel promuovere una riforma in senso liberale e garantista. In sostanza non si vuole più calpestare la presunzione di innocenza nel corso delle indagini. Tra le ipotesi rientra quella di affidare la decisione non a un solo giudice, ma a un pool di sei giudici "che dovranno essere in maggioranza per validare la misura". Anche sul numero dei magistrati occorrerà un confronto politico.

I pilastri della riforma

La volontà è quella di presentare entro maggio vari disegni di legge con procedura d'urgenza "riguardanti la procedura penale e che avranno un impatto molto rilevante". In queste settimane Forza Italia si è mostrato molto attivo in Parlamento, con una serie di proposte che testimonia l'intenzione del partito azzurro di dare seguito alle proprie battaglie e alle istanze raccolte dalle istituzioni e dai cittadini.

Ad esempio a dicembre i forzisti hanno depositato una proposta di legge per riformare l'abuso d'ufficio, in quanto la norma in vigore viene definita "desueta" e anche particolarmente "dannosa sotto il profilo della pendenza del giudizio": si

vogliono ridurre i potenziali effetti negativi, specificando che il reato verrebbe circoscritto nel caso in cui dovesse avvenire "consapevolmente" e arrecando "direttamente" ad altri un danno ingiusto.

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