"Desueto e dannoso". Il piano di Forza Italia per rivedere l'abuso d'ufficio

Gli azzurri hanno depositato una proposta di legge per riformare l'abuso d'ufficio: "Valga solo per chi danneggia consapevolmente e direttamente gli altri"

"Desueto e dannoso". Il piano di Forza Italia per rivedere l'abuso d'ufficio

Da parte di Forza Italia arriva un tentativo di accelerare sulla riforma della giustizia. Il presidente Silvio Berlusconi già nei giorni scorsi ha sottolineato la volontà di muoversi in tal senso e ora il partito azzurro ha presentato una proposta di legge per mettere in atto un "cambio di rotta" sul tema dell'abuso d'ufficio. La volontà resta quella di evitare quel senso di terrore provato dagli amministratori locali che in molti casi porta a una vera e propria palude. In sostanza si vuole consentire ai sindaci di lavorare.

Il piano sull'abuso d'ufficio

La proposta dei forzisti riduce la rilevanza penale del reato cancellando il cosiddetto "abuso di vantaggio". La norma in vigore viene definita non solo "desueta" ma anche particolarmente "dannosa sotto il profilo della pendenza del giudizio". Resta comunque ferma l'intenzione di contrastare episodi di illegalità: il reato verrebbe circoscritto nel caso in cui dovesse avvenire "consapevolmente" e arrecando "direttamente" ad altri un danno ingiusto.

In tal caso sarebbe prevista la reclusione da uno a quattro anni. La pena potrebbe essere aumentata qualora il danno direttamente causato avesse carattere di "rilevante gravità". Nei guai finirebbe il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle proprie funzioni, dovesse agire "in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità".

"Serve un cambio di rotta"

La proposta di legge è stata depositata da Roberto Pella, Alessandro Cattaneo (capogruppo alla Camera di Forza Italia) e Pietro Pittalis (vicepresidente della commissione Giustizia): punta a modificare l'articolo 323 del codice penale poiché il reato di abuso d'ufficio, così come formulato allo stato attuale, è tra le cause principali di episodi di paralisi e di rallentamenti della pubblica amministrazione.

Il testo è in linea con l'apertura di Carlo Nordio: il ministro della Giustizia vuole intervenire su questo fronte per togliere la nota "paura della firma" e per velocizzare i tempi del processo. L'azzurro Pella ha spiegato che le modifiche introdotte "perseguono l'obiettivo di ridurre la rilevanza penale". Il che servirebbe a ridurre gli effetti negativi del reato così come formulato oggi, mettendo invece bene in chiaro che "debba esserci un effettivo danno diretto mirato ad una singola persona". Il ministro Nordio si è detto disponibile a dare il via all'iter legislativo.

Per Forza Italia è indispensabile riformare quella che viene definita essere una "stortura normativa che compromette la piena e libera operatività dei sindaci". In effetti anche molti primi cittadini di sinistra hanno espresso la necessità di muoversi in questa direzione.

"Serve operare un cambio di rotta da più parti auspicato e superare una delle tante criticità della giustizia italiana che, piuttosto che ridare slancio alla pubblica amministrazione, creano danni e alimentano disfunzioni", ha concluso Pella.

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