Altro che Fedez, Annalisa, Lazza o Calcutta. Come certificato da Spotify con la sua Viral 50 Italia, nel nostro Paese negli ultimi giorni l'artista più condiviso è Andrea Vantini. Per chi si chiede se sia un nuovo cantante diventato virale con TikTok o social-network simili, basterebbero poche parole per capire di chi stiamo parlando: "Meno male che Silvio c'è". È lui, infatti, l'autore del brano che è diventato l'inno della campagna elettorale del Popolo della Libertà, per poi diventare il brano simbolo di tutti i sostenitori di Silvio Berlusconi.
Era il 2008 e quella canzone può essere considerata come l'ante litteram dei brani virali. A ogni convention veniva diffusa a volume altissimo all'ingresso del Presidente, che amava cantarla con i militanti e i sostenitori, per poi essere mantenuta in sottofondo per quasi tutta la durata degli interventi dei presenti. Una canzone talmente virale da essere intonata da tutti, anche dai contestatori, che ne hanno fatto parodie e storpiature, ma che non hanno potuto fare a meno, almeno una volta nella loro vita, di canticchiare, anche se sommessamente, questa canzone.
Poche parole, "meno male che Silvio c'è", che hanno rappresentato il leitmotiv di tutta la carriera politica di Silvio Berlusconi. I suoi sostenitori amavano ripeterlo quando lo incontravano ma, soprattutto, se lo dicevano tra di loro quando avevano l'occasione di parlare del Cavaliere. E anche ieri, in piazza Duomo in attesa che arrivasse il feretro, tanti continuavano a ripeterlo e pochi riuscivano a declinarlo al futuro. Che questa canzone sia diventata virale nella settimana della sua morte, raggiungendo addirittura il primo posto della chart di Spotify, è l'ennesima dimostrazione dell'amore degli italiani verso quest'uomo che ha saputo incarnare come nessun altro l'italianità.
"Presidente siamo con te", viene intonato nella canzone. Parole che sono il senso della presenza di oltre 15mila persone in piazza del Duomo a Milano nel giorno dell'ultimo saluto. Parole che esprimono un profondo senso di appartenenza e di vicinanza, dal quale non si sono potuti esimere nemmeno i suoi detrattori. Perché Silvio mancherà a tutti, anche a chi non lo può ammettere per mantenere le apparenze.
Ecco perché in questi tre giorni così tante persone si sono attaccate a una canzone, che rappresenta ricordi e passato, nemmeno troppo lontano. Ed ecco perché non potrà mai essere declinata al passato ma consegnata alla storia nella sua cristallizzazione presente: "Meno male che Silvio c'è".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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