È da quando è nato, un paio di mesi fa, che seguiamo con attenzione il movimento «Drin Drin» (l'obiettivo è dare una sveglia al Paese...) dell'imprenditore Alberto Forchielli e dell'economista Michele Boldrin, uno che non riuscendo a fermare il declino sembra fare di tutto per accelerarlo. Comunque «Drin Drin» - con una certa originalità politica, c'è da dire - punta al centro. Moderati che vogliono essere l'ago della bilancia (o la stampella?) fra destra e sinistra. «In modo costruttivo», si intende.
Moriremo tutti centristi. Bene bene.
In ogni caso. Uno dei punti del programma di «Drin Drin», ed è un vecchio cavallo di battaglia di Boldrin drin drin, è una riforma totale del sistema scolastico, con una spiccata idiosincrasia per il Classico, un liceo che sforna umanisti ma non tecnici. Come dice Forchielli, «per quanto prestigioso, rischia di ripetere l'errore dei mandarini cinesi. Che erano maestri di letteratura, poesia e filosofia concentrati su discipline teoriche, ma funzionari incapaci di affrontare problemi concreti». Come semplifica Boldrin, «sai tante cose, ma tutte poco utili». In effetti abbiamo visto che brutta fine ha fatto la Cina...
Ora. Non vogliamo cadere nei luoghi comuni facendo l'elogio di un liceo «che apre la mente e insegna a ragionare» e «dopo puoi fare qualsiasi facoltà».
Però se parliamo di umanisti e di tecnici facciamo notare che i due modelli politici per eccellenza, moderati e centristi, che dicono abbiano risolto i problemi del Paese, drin drin! - sono Mario Monti e Mario Draghi.E hanno entrambi fatto il Classico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.