A volte tornano. Dopo essere stato in penombra, dopo aver osservato da lontano gli sviluppi dello scenario politico del nostro Paese, dopo aver maturato un'esperienza tale da offrirsi per provare a rilanciare le sorti della galassia rossa. E così - dopo il fallimento del mito del paladino dei migranti Aboubakar Soumahoro, la santificazione della star del web Chiara Ferragni e il silenzio assordate su Mimmo Lucano - ecco che la sinistra può contare su un nuovo personaggio in grado di invertire la rotta del fallimento: Sergio Cofferati non ha usato giri di parole e ha dato la propria disponibilità a collaborare per una stagione tutta nuova.
Cofferati si offre per la sinistra
L'ex europarlamentare, che di recente ha deciso di tornare nel Partito democratico, ha affermato di non avere alcuna ambizione particolare che non sia quella di dare una mano. Nell'intervista rilasciata a La Repubblica non ha rinnegato la scelta intrapresa. Anzi: ha rivendicato di aver sposato ancora una volta la causa del Pd, assicurando che le ragioni che lo hanno riportato tra i dem sono ancora tutte in piedi. Dunque da parte sua nessun ripensamento in merito.
Cofferati poi è andato oltre, tendendo la mano forte del bagaglio politico con l'auspicio di rivelarsi utile ai fini di una nuova era trionfante della sinistra nostrana. "Ho il tempo e l'esperienza per potermi mettere a disposizione. Se serve, ci sono", ha dichiarato. Mettendo però in chiaro una precisazione: "Non sono in cerca di candidature". Allora per cosa è pronto a fornire il proprio apporto? Per delineare una strategia volta a rilanciare il futuro del Partito democratico? Per fare da consigliere?
I consigli a Schlein e Conte
L'opzione consigliere, chissà, potrebbe essere quella più concreta. Infatti Cofferati non ha rinunciato a dispensare consigli ai due leader che, almeno in linea teorica, potrebbero lavorare per rinsaldare l'asse giallorosso. A partire da Elly Schlein, che in più occasioni ha garantito di spendersi per costruire un'alternativa al centrodestra. Intenzioni che non stanno trovando attuazione pratica nella realtà dei fatti, come tra l'altro dimostra il recente botta e risposta a distanza con il Movimento 5 Stelle. Con cui vi sono sensibilità differenti su Rai e politica estera, giusto per citare due esempi.
Ad attanagliare il segretario del Pd è anche il nodo in vista delle elezioni europee: scendere in campo da protagonista o rinunciare alla corsa? A tal proposito Cofferati è stato categorico: se si candidasse sbaglierebbe. "Ben conosce il peso del voto europeo, in questo modo farebbe delle elezioni una contesa giudicata solo in virtù degli equilibri politici italiani", ha spiegato. Lezioni sono arrivate anche per Giuseppe Conte, a cui ha imputato la colpa di fare polemica e smarcarsi senza accorgersi che un atteggiamento del genere sia limitante per il M5S: "Mi stupisco che lui non si accorga: pensa di spostare voti dal Pd al suo partito, ma finisce solo per indebolire le possibilità dell'opposizione".
Dopo suggerimenti e rimproveri non è mancata una valanga di spunti forniti per una nuova era. Promuovere politiche forti e innovative, non esaurirsi nella discussione interna, rimettere a fuoco le priorità, parlare nel merito dei temi, non ridurre la campagna elettorale a un dibattito su candidature ed equilibri nazionali.
Le speranze dell'ex europarlamentare però si infrangono sullo scoglio della realtà: Schlein e Conte continuano a essere divisi, il Pd non può vantare una linea chiara e condivisa da tutte le correnti. La sinistra però può appigliarsi a un nuovo sogno: la rinascita targata Cofferati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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