Disastro Schlein: nemmeno il 10% degli elettori dem la vuole candidata

L'ultima rilevazione Euromedia Research gela la segretaria del Pd: solo l'8,2% degli elettori condividerebbe il suo nome come capolista alle europee

Disastro Schlein: nemmeno il 10% degli elettori dem la vuole candidata
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In vista delle prossime elezioni europee, la segretaria dem Elly Schlein ha deciso di cambiare modus operandi. Toni aggressivi in Aula - come si è ben visto nel suo ultimo faccia a faccia con la premier – e urla massimaliste fuori dal Parlamento. Una nuova linea che da qui a giugno, quando gli elettori saranno chiamati a giudicarla, accompagnerà tutte le decisioni della segreteria dem. Una scelta ponderata che, a vedere l’ultima rilevazione Euromedia Research per Rai Porta a Porta, potrebbe rivelarsi un boomerang per la candidatura della paladina dem.

Tra tutti gli intervistati del sondaggio - ripreso per l’occasione dalla nota sondaggista Alessandra Ghisleri su La Stampa - solo l'8,2% condividerebbe Elly Schlein come candidata capolista per il Partito democratico. Un dato che ha dell’impressionante nel senso più negativo del termine: nemmeno il 10% degli elettori vorrebbe il nome e il cognome della giovane segretaria democratica in lista per le elezioni europee. Un numero ancora più preoccupante per il Nazareno se confrontato con gli altri risultati del sondaggio.

Alla luce del voto di giungo è emerso che un italiano su tre vorrebbe il proprio leader come capolista in tutte le circoscrizioni. Tradotto: tranne lo sconforto per la “leader” Pd, la candidatura dei numeri uno dei principali partiti verrebbe, a torto o a ragione, accettata dalla gran parte degli italiani. Se per gli elettori di Azione e Partito democratico questa ipotesi suona male, altrettanto non si può dire per l’elettorato di Fratelli d’Italia e Italia Viva. Rispettivamente per il 52,3% e il 50% il sì a Giorgia Meloni e Matteo Renzi sarebbe automatico. Da qui una conclusione che dovrebbe preoccupare il cerchio magico della Schlein: la candidatura della loro paladina, a ben vedere, rappresenterebbe l’eccezione. In negativo, ovviamente.

Dal canto suo la segretaria dem sembrerebbe non aver alcuna intenzione di indietreggiare di un solo millimetro. Pregustando forse il duello sul piccolo schermo, ieri direttamente da Cassino Schlein è tornata a sparare a palle incatenate contro Meloni e il governo che presiede. Prima la polemica sulla presunta faziosità della Rai, associata ovviamente a “Tele Meloni”: “Fa campagna elettorale sulla pelle degli anziani – dice Schlein riferendosi alla premier - attraverso i tg Rai, che promettono 1000 euro al mese a tutti i pensionati mentre si tratta di una sperimentazione per poche persone”. Poi, a strettissimo giro, l’attacco al veleno sul piano personale:“Ormai Meloni – conclude - sembra Wanna Marchi, la regina delle televendite”. L’ennesima sparata anti-governativa che rappresenta alla perfezione tutto il livore ideologico della sinistra nei confronti dell’esecutivo.

La domanda, a fronte delle ultime rilevazioni, sorge spontanea: mettere nel mirino Meloni e continuare a battere la strada del massimalismo sarà una strategia vincente in sede europea?

Nota metodologica:

Soggetto realizzatore: Euromedia Research-Committente Acquirente, RAI.

Porta a Porta - Osservatorio Politico Euromedia Research, Data di realizzazione del sondaggio: 22/01/2024, Estensione territoriale: Nazionale (totale Italia), Campione: CAMPIONE PRESTRATIFICATO, Tecnica di somministrazione delle interviste: CATI/CAMI/CAWI, Consistenza numerica del campione 800 casi.

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