Prodi attacca Meloni ma tace sui rapporti con Li Gotti

Il professore accusa il governo di "agire contro il Tribunale internazionale" ma rimane vago sui presunti rapporti con l'avvocato dietro le accuse alla premier

Prodi attacca Meloni ma tace sui rapporti con Li Gotti
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Loquace e silenzioso allo stesso tempo. Il professor Romano Prodi non attende ulteriori sviluppo giudiziari e attacca furiosamente Giorgia Meloni che, da più di un giorno, risulta iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri. Prima prende di mira i “toni da campagna elettorale” che lo “preouccupano” e poi, come se non bastasse, sferra un fendente al governo, complice di “agire contro il tribunale internazionale”. Insomma, nel turbine di dichiarazioni firmate Prodi non si legge una riga sui presunti rapporti con l’avvocato Luigi Li Gotti.

Eppure il ruolo di Li Gotti è fondamentale. Dalla sua denuncia è iniziato il tam tam giudiziario che ha portato il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi a notificare un “avviso di garanzia” alla premier Meloni. Ma non solo. L’identikit dell’avvocato è altrettanto chiaro. Nonostante il passato missino, Li Gotti è “ex politico di sinistra” e, come ribatido dal presidente del Consiglio, “molto vicino a Romano Prodi”. Il diretto interessato, incalzato dai principali quotidiani nazionali, si è già difeso dicendo di aver agito da “cittadino indignato” e non da politico. Nonostante questo, una parola del professor Prodi avrebbe potuto evitare qualsiasi equivoco.

E invece, come con un ritornello già sentito, il padre nobile della sinistra italiana torna a cantare il pezzo forte del suo repertorio: l’attacco concentrico a Palazzo Chigi. “Il Governo ha sbagliato sul caso Almasri?", arriva la domanda secca. "Sì, lasciamo stare il caso specifico, se Nordio abbia gito tempestivamente o no, ma qui si agisce contro il Tribunale internazionale dell'Aia. Una struttura internazionale, tra l'altro costruita a Roma, in cui si cerca di collaborare per una giustizia nei crimini internazionali e l'Italia si oppone?”, spiega Prodi ospite di Antonio Di Bella su Tv2000. E aggiunge: “Questo è il vero problema". Penso sia stato un "errore che l'Italia non agisce più in conformità a questi principi".

Poi, a stretto giro, arriva la frecciata contro Meloni e i toni utilizzati nel video-messaggio. I toni che ha usato Meloni "di solito si usano in campagna elettorale”. Quando vengono usati da una persona nel pieno del suo potere “a me preoccupano". "Vuol dire insicurezza, disagio, c'è qualcosa che non riesco a capire”, ha aggiunto.

Su Li Gotti una risposta tanto ironico quanto insufficiente: "Volevo rispondere subito che non lo conoscevo Li Gotti poi ci ha pensato lui a dirlo". Mi ha "preoccupato, è la seconda volta che reagisce in questo modo. Le ragioni sono difficili da spiegare, a meno che non ci sia un aspetto freudiano di un amore non corrisposto", ha concluso.

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