Migranti, dati Frontex: arrivi nel Mediterraneo centrale calati del 64%

Frontex, l'agenzia Ue per le migrazioni che registra un -42% di arrivi complessivi nei primi nove mesi dell'anno in tutta l'Unione Europea e un -64% nel Mediterraneo Centrale

Migranti, dati Frontex: arrivi nel Mediterraneo centrale calati del 64%
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Gli sbarchi di migranti irregolari sulle coste del Mediterraneo Centrale calano del 64%. A certificarlo è Frontex, l'agenzia Ue per le migrazioni che registra un -42% di arrivi complessivi nei primi nove mesi dell'anno in tutta l'Unione Europea. Una percentuale che, in termini assoluti, è pari a 166mila attraversamenti irregolari delle frontiere nell'Ue.

Il calo più significativo ha riguardato le rotte dei Balcani Occidentali dove, tra gennaio e settembre, si spicca il record di - 79%, di arrivi (47.700) e, appunto, il Mediterraneo centrale dove si segnala un - 64% (17mila) arrivi, prevalentemente da Bangladesh, Siria e Tunisia. Il Mediterraneo orientale, invece, continua a crescere con un aumento del 15% pari a 45.600 arrivi. A settembre, è stata la rotta più trafficata dove ci sono stati rilevamenti a 6.750 rispetto ai 5.600 del Mediterraneo centrale. Dalla frontiera terrestre orientale e dalla rotta dell'Africa Occidentale, che porta alle Canarie, sono stati registrati gli aumenti più consistenti, rispettivamente del 192% ( 13.200) e del 100% (30.600), ossia il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Gli arrivi hanno riguardato perlopiù nazioni come la Siria, il Mali e l'Ucraina. Sulla rotta della Manica, il numero di rilevamenti tra gennaio e settembre è aumentato del 2%, raggiungendo quota 47.514.

Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre ha snocciolato dati incoraggianti nella lotta all'immigrazione irregolare: "Nel 2024 - ha detto - la percentuale di sbarchi illegali è diminuita del 60 per cento rispetto al 2023 e del 30 per cento rispetto al 2022". Un risultato che "è frutto dell'operato del governo" ma anche dei memorandum sottoscritti con Tunisia ed Egitto. Meloni ha poi criticato Seawatch definendo "vergognoso" l'attacco che l'Ong ha riservato alle guardie costiere considerate i veri trafficanti di uomini "volendo - ha aggiunto il premier - delegittimare tutte quelle del Nord Africa e magari anche quella italiana". In questo modo "si da via libera agli scafisti che - ha concluso Meloni - questa Ong definisce innocenti e che casualmente si sarebbero trovati a guidare imbarcazioni piene di immigrati: sono dichiarazioni vergognose".

Intanto, alla Camera impazzano ancora le polemiche da parte dell'opposizione per l'apertura dei centri d'accoglienza in Albania che vengono criticati per i loro costi eccessivi anche se, come ha scritto Il Giornale, l'operazione dovrebbe portare un risparmio di 136 milioni di euro.

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