Una delle due citazioni preferite che appaiono nel profilo Facebook di Mario Monti recita così: "Chi si loda, s'imbroda". E il Prof la segue quasi ad litteram. "Se avessimo avuto più tempo, credo che oltre il 50% degli italiani avrebbero aderito alla nostra proposta", spiega con ostentata sicumera il bocconiano. L'altra citazione è a firma Alcide De Gasperi ed è ancora presto per valutarne la corrispondenza con l'operato montiano: "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione".
Allo stato attuale di tempo ce n'è poco. Mancano dodici giorni alle elezioni politiche e gli ultimi sondaggi danno la Lista Civica del Prof intorno al 9% (14% se si considera la coalizione con Udc-Fli). Insomma, per arrivare a oltrepassare la metà dei consensi, Monti avrebbe avuto bisogno di una riserva temporale maggiore. Quasi infinita. E considerato che lui stesso ha dichiarato che "fare campagna elettorale non è la cosa per cui mi sento nato", la stima appare un po' troppo ottimistica.
Ma al netto delle previsioni elettorali, il premier dimissionario si dice convinto della proposta politica che offre agli italiani: "Io propongo un’uscita dalla politica tradizionale non per andare verso l’antipolitica di quel simpatico comico ma per favorire una nuova politica con più società civile. Sono sicuro che se avessimo avuto più tempo il 50% degli italiani sarebbero venuti con noi e credo che comunque ci saranno delle sorprese".
Insomma, da un lato bastona Beppe Grillo, dall'altro rivendica la "novità" della sua politica. Nonostante i vecchi compagni di avventura Fini e Casini. Ma Monti è consapevole anche di questo. E a chi muove rimproveri risponde: "So che sono criticato per avere con noi Udc e Fli, sono partiti che fanno parte di una storia politica non nuova, ma sono stati i primi a vedere i limiti di questo bipolarismo conflittuale e di questo va dato loro atto". Ecco spiegati i meriti di Casini e Fini, dunque.
Per quanto riguarda i demeriti del leader del MoVimento 5 Stelle, il bocconiano ha le idee chiare e risponde a muso duro alle reiterate critiche mosse da Grillo. "Esiste perché riempie le piazze, ma non diciamo sciocchezze che portano la gente ad avere ancora più confusione in testa. Io farei gli ordini dell’Europa? Io sono riuscito assieme alla tenacia degli italiani ad uscire dal disastro finanziario dicendo no all’Europa che voleva darci dei prestiti per salvarci. Se l’avessimo fatto saremmo oggi come la Grecia. Grillo, per una volta, vada in una piazza greca anziché nelle piazze italiane e vedrà la disperazione la protesta e anche piazze greche piene di neofascisti. Se lui se la sente di prendersi la responsabilità, con le sue urla, di trasformare l’Italia nella Grecia, faccia pure. Io non voglio niente a che fare con questo populismo. Simpatico e spiritoso, ma dannoso", tuona Monti, assegnandosi ancora una volta il merito di aver salvato l'Italia dalla crisi.
In realtà, i dati economici offrono un quadro un po' diverso. Potere d'acquisto delle famiglie in picchiata, consumi in netto calo, 450mila imprese che chiuderanno nel 2013, disoccupazione alle stelle e pil al ribasso: avrà pure salvato il Paese, ma la crescita resta una chimera. Così come resta Silvio Berlusconi il bersaglio numero uno del Prof. Che, commentando la battuta del Cavaliere sul rischio che Sanremo si trasformi nella Festa dell'Unità, ribatte: "Berlusconi è sempre simpatico, involontariamente sovversivo e per certe cose ci prende perché il festival di Sanremo è il festival dell’Unità. Ma dell’unità nazionale".
Infine, Monti non si fa mancare una critica alla dicotomia destra-sinistra: "I fondi per ridurre, ad esempio, il carico dell’Imu si prendono dalla capacità e dalla volontà di ridurre la spesa pubblica e lì i poli esistenti,
la destra e la sinistra, hanno le mani legate dai settori sociali a loro vicini, mentre chi nasce oggi le hanno molto meno". Tradotto: solo noi siamo liberi di riformare il Paese. Chi si loda, s'imbroda. Appunto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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