C'è piena baraonda in casa Cinque stelle. A soli quattro giorni dalle Europee continuano a volare stracci nel movimento di Grillo. Ad infiammare la polemica è stato un documento preparato dallo staff della comunicazione della Camera e destinato ai deputati, un testo con cui si voleva provare a tirare le somme e ripartire dopo il risultato deludente messo a segno. Ma il dossier avrebbe mandato su tutte le furie Grillo e Casaleggio, che come dimostrato innumerose altre occasioni, non ammettono che possa esistere una discussione interna né tantomeno una critica. Il documento di sui si parla, infatti, andrebbe in direzione opposta a quella indicata dai due cofondatori del movimento. Lo staff della comunicazione invita i deputati a battere maggiormente sulle presenze in tv. L’esatto opposto di quanto suggerito dal guru dei cinquestelle, convinto che la scelta di apparire sul piccolo schermo abbia fatto perdere voti al movimento. Su questo Grillo è tornato sui propri passi quando, l'anno scorso - e fino a non molto tempo fa - impediva ai suoi di bazzicare i salotti tv e a chi preferiva fare di testa sua faceva scattare la "ghigliottina".
A Milano - dunque da Casaleggio - non sarebbero piaciuti affatto i toni usati nel documento, che fare una pessima figura ai cinquestelle.
Ad accrescere l’irritazione ci sarebbero anche alcuni messaggi veicolati nella riunione di ieri sera da Silvia Virgulti, tv-coach esterna allo staff ma chiamata a fare una analisi del voto per comprendere al meglio gli errori commessi. Virgulti, secondo quanto riferiscono alcune fonti parlamentari, avrebbe puntato il dito contro la comunicazione "negativa" di Grillo, e il messaggio "inquietante e non rassicurante" di Casaleggio. L’esperta si sarebbe spinta addirittura a criticare l’uso del cappellino da parte del guru M5S, reduce da un intervento alla testa. Perl'esperta se i parlamentari non fossero andati nelle piazze il risultato del movimento sarebbe stato addirittura peggiore. Tutte informazioni, queste, rimbalzate ben presto sulla stampa, che avrebbero indisposto (e non poco) i vertici del movimento. Rocco Casalino, l’ex Grande fratello incaricato di coordinare i rapporti tra Camera e Senato, è stato intercettato mentre si dirigeva alla Camera, scuro in volto, pronto a fare chiarezza sul dossier. La tensione è molto alta e si respira anche all’interno dello stesso staff. Proprio ieri era circolata la notizia, poi smentita, di una possibile uscita di scena dello stesso Casalino.
Intanto resta sul tavolo il documento che ha fatto infuriare i vertici pentastellati, dove tra le altre cose si riconosce il trionfo di Matteo Renzi alle urne e si fa anche una dura autocritica. Ma è soprattutto il "consiglio" di spingere l’acceleratore sulle apparizioni in tv che ha fatto innervosire i vertici, Casaleggio in particolare. Già nei giorni scorsi il guru del movimento non aveva fatto segreto della sua contrarietà alle dirette tv dal quartier generale del M5S all’Eur nella notte dello spoglio. Grillo e Casaleggio avrebbero preferito abbassare l’attenzione mediatica e il risultato deludente riportato dai cinquestelle sembra avergli dato ragione.
Le fibrillazioni intanto vanno avanti sia alla Camera che al Senato, con i parlamentari M5S chiamati a fare il punto dopo il voto di domenica scorsa. In più c'è una certa apprensione sulla collocazione politica europea. Non tutti, infatti, hanno gradito il faccia a faccia tra Grillo e Nigel Farage, leader euroscettico dell'Ukip britannico.
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