"Nuovi provvedimenti...". La Meloni al lavoro sul piano anti Ong

L'esecutivo tira dritto e studia un provvedimento sulla base dei decreti Sicurezza. Dalle maxi sanzioni al sequestro dell'imbarcazione: in cosa consiste la linea contro le Ong

"Nuovi provvedimenti...". La Meloni al lavoro sul piano anti Ong

"Nuovi provvedimenti ci saranno sicuramente". È l'ora della prudenza per evitare uno strappo insanabile con la Francia ma, come anticipato dal presidente Giorgia Meloni in conferenza stampa, il governo non intende fare mezzo passo indietro nella gestione degli arrivi sulle nostre coste. Anzi, l'esecutivo è determinato nel partorire un nuovo provvedimento per contrastare gli sbarchi di migranti a bordo delle navi delle Organizzazioni non governative. Sul tavolo sono finite diverse ipotesi che alla base hanno un obiettivo ben preciso: il pugno duro contro le Ong.

Il piano anti-Ong

Il governo intende imprimere un cambio di passo nell'ambito dell'immigrazione rispetto al passato. Anche perché domenica 25 settembre è arrivato un mandato ben chiaro da parte degli italiani. Dunque si vuol procedere in tempi brevi nella direzione che vede d'accordo i partiti del centrodestra. D'altronde è stato proprio il presidente del Consiglio ad assicurare che verranno partorite ulteriori misure in tal senso.

Come riferito da La Stampa, la strategia sarebbe quella di partire dalla base dei decreti Sicurezza per compiere una stretta ai danni delle Organizzazioni non governative che spingono per far sbarcare i migranti in Italia. Perciò verrà riservata particolare attenzione alla parte relativa alle navi, con una serie di novità che potrebbe allarmare le Ong e spingerle a evitare un pressing per attraccare a tutti i costi nel nostro Paese. Il che si potrebbe tradurre in multe fino a un milione di euro e nel sequestro dell'imbarcazione, senza escludere la confisca in caso di violazione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane.

Il vertice Ue

Ieri il presidente Meloni ha replicato alla posizione netta della Francia, che di recente ha minacciato ritorsioni per la vicenda Ocean Viking. Come fa notare Adalberto Signore su ilGiornale in edicola oggi, il primo ministro ha voluto evitare l'affondo per scongiurare una rottura. La reazione di Parigi è stata definita "aggressiva, incomprensibile e ingiustificata". La mossa dell'Italia è servita, visto che qualcosa inizia a muoversi.

Fonti dell'Unione europea fanno sapere che si starebbe pensando di convocare una riunione ad hoc sui migranti dopo lo scontro tra Italia e Francia. L'incontro potrebbe essere l'occasione per fare il punto sulla nuova crisi e per cercare di portare avanti un'iniziativa europea anche solo a livello tecnico. Non è esclusa la presenza dei ministri dell'Interno. Il piano di emergenza dovrebbe servire anche per risolvere le tensioni tra i Paesi dell'Ue sulla gestione dei richiedenti asilo soccorsi in mare.

La nuova strategia prevede anche un accordo sui ricollocamenti in Europa. Il Corriere della Sera riporta che sul tavolo potrebbe tornare la revisione del trattato di Dublino. Il governo italiano intende mandare un messaggio chiaro: ognuno deve fare la propria parte. Quanto alle Ong, la posizione che verrà espressa in Europa è quella di responsabilizzare i Paesi di bandiera e di respingere l'idea di far ricadere il peso dei flussi migratori via mare unicamente sui Paesi di primo ingresso.

La Repubblica annota che da Palazzo Chigi puntano molto sulla Germania come sponda per superare la fase dei dissidi. A Berlino sanno bene che gli ultimi sviluppi rischiano di isolare l'Italia, anche perché un asse con Roma sarebbe più conveniente per affrontare dossier come i Balcani e l'Africa.

Una fonte politica ha riferito che i primi colloqui tra Giorgia Meloni e Olaf Scholz "sono andati molto bene". Entrambi avrebbero concordato sul fatto che, al di là dei distinguo, "ci sono irrinunciabili interessi che legano l'Italia e la Germania".

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