Napolitano: nessuna ingerenza nella campagna elettorale

Napolitano va negli Usa e sponsorizza Monti. Dopo essere stato bacchettato, rilancia: "Infondato e del tutto gratuito parlare di ingerenzà nella campagna elettorale"

Napolitano: nessuna ingerenza nella campagna elettorale

Non era ancora arrivato a Washington che già, dalla Casa Bianca, erano arrivati i primi segnali di apprezzamento nei confronti del Capo dello Stato. E a ruota dell'operato del governo Monti. Poi, nel faccia a faccia con Obama, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha prima deplorato chi critica il Professore, poi ne ha esaltato l'operato, parlando dei "grandi progressi" realizzati. Sottolineando che "questi progressi possono e devono continuare". Protesta sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Il centro ovviamente ha gongolato. Il Giornale oggi ha titolato così: "Napolitano in campo. Il finto super partes fa lo spot al premier". Esagerato? Ai lettori il compito di giudicare se abbiamo mancato di rispetto al Colle o se è vero che il presidente ha fatto il tifo (seguito a ruota da Obama) per il premier Monti. Oggi arriva la risposta piccata del Quirinale.

"È palesemente infondato e del tutto gratuito parlare - a proposito della visita del Presidente della Repubblica a Washington - di ingerenza nella campagna elettorale", precisa il Quirinale. "L’incontro con il presidente Obama si è aperto con brevi dichiarazioni dinanzi a stampa e tv: il presidente degli Usa ha ribadito il suo ben noto apprezzamento per i progressi compiuti dall’Italia, e al presidente Napolitano è sembrato giusto sottolineare che essi erano stati possibili grazie al sostegno parlamentare di diverse e opposte forze politiche".

"Più tardi, in conferenza stampa con i giornalisti italiani, il Capo dello Stato ha rilevato come da qualche parte si sia passati dal sostegno ai provvedimenti del governo a giudizi liquidatori. Rispetto alle forze in campo nella competizione elettorale in Italia, il presidente Obama si è astenuto da qualsiasi apprezzamento nei confronti di chiunque. Non solo in pubblico, ma anche nel colloquio a porte chiuse, si sono tenuti comportamenti assolutamente impeccabili".

La correzione di rotta era inevitabile (e per certi versi doverosa). Resta il fatto che un po' a tutti, tranne ai montiani, la mossa di Napolitano - e la sponda data da Obama - è apparsa come una vera e propria sponsorizzazione del Professore. Si poteva evitare a una settimana dalle elezioni? Ai cittadini-elettori, e ovviamente ai lettori, il compito di giudicare.

Intanto anche dall'amministrazione Usa arriva una correzione di rotta: "Gli Stati Uniti non si schierano e non appoggiano partiti in occasione delle elezioni in altri paesi.

Sulle elezioni in Italia è il popolo italiano che decide". Il comunicato è firmato da Caitlin Hayden, portavoce della Casa Bianca. La stessa che, alla vigilia dell'incontro tra Obama e Napolitano, aveva riempito di elogi Monti.

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