Nomine sospette, nuovi guai per il premier

Dopo la grana della casa di Carrai deve spiegare una delibera che per la Corte dei conti provocò un danno erariale da 816mila euro

Nomine sospette, nuovi guai per il premier

Ora è più chiaro perché il ministro Maria Elena Boschi non consideri sufficiente l'essere indagati quale motivo valido per non ricoprire incarichi di governo.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dovrà presentarsi davanti alla Corte dei Conti di Firenze, per giustificare un danno erariale tra i 288mila e gli 816mila euro, contestato dalla procura contabile alla Provincia di Firenze, da lui presieduta tra il 2004 e il 2009. Dopo essere stato archiviato, nel febbraio 2013, su richiesta degli altri imputati il premier dovrà tornare davanti ai giudici il prossimo 24 settembre.

La storia è cominciata nel 2006, dopo le dimissioni del direttore generale della Provincia di Firenze. La giunta Renzi decise, con una delibera, di attribuire le competenze prima svolte da una sola persona a quattro direttori generali, determinando così un enorme aumento delle spese per l'ente provinciale.
Nell'inchiesta della Corte dei Conti finì anche Marco Carrai, amico, consigliere e finanziatore di Renzi (assolto da ogni imputazione) inquadrato a soli 29 anni con qualifica dirigenziale, come responsabile coordinatore della segreteria del presidente «senza aver partecipato ad alcun concorso e senza essere in possesso di un diploma di laurea».

Proprio in questi giorni è venuto fuori il caso dello strano affitto di Renzi. Giacomo Amadori di Libero, ha scoperto che, proprio il fido Carrai, uomo ombra nella scalata politica dell'ex sindaco, dal 14 marzo 2011 al 22 gennaio 2014, aveva pagato il canone di locazione all'amico Matteo per un appartamento di via Alfani a Firenze, in pieno centro. Su Repubblica Carrai si giustifica: «L'ho pagato io quell'affitto, ma l'appartamento non l'avevo preso per Matteo. Era il posto dove stavo io (anche se la residenza di Carrai è a Greve in Chianti, ndr) e l'avevo affittato molto prima che Renzi ci si trasferisse, che male c'è?».

Niente di male e nessun reato. Solo un possibile conflitto di interessi, e un gran tanfo di inopportunità viste le numerose poltrone che Carrai ha collezionato negli anni grazie al sindaco-amico. Prima era nello staff di Renzi in Provincia, poi amministratore delegato della Florence Multimedia (la macchina propagandistica della Provincia), dal 2009 amministratore della Firenze Parcheggi (in quota Mps) e, dal 2013 presidente della partecipata Aeroporto di Firenze Spa (80mila euro annui).

«Marchino» è pure membro della giunta esecutiva di Assoaeroporti, è nel cda della fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e del Gabinetto scientifico letterario Vieusseux sempre su indicazione del Comune di Firenze.
Da uno come Renzi che da sempre trapana i cervelli della gente con trasparenza e meritocrazia...

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