Non c'è praticamente una sola occasione che Vincenzo De Luca perda per attaccare in pubblico Elly Schlein: che sia direttamente o leggermente meno. Da quando la segretaria si è insediata ufficialmente alla guida del Partito Democratico il presidente della Regione Campania sta centellinando tutte le proprie "vendette" dialettiche nei confronti della deputata dopo che ha perso la propria battaglia di sostegno a Stefano Bonaccini al Nazareno e dopo che ha saputo che, con il nuovo corso piddino, il suo terzo mandato da governatore non è più così sicuro. Ecco, quindi, che l'ennesima puntata della sfida tra i due non si è fatta attendere. Nella circostanza, il contesto era la presentazione a Napoli della mostra "Hostia. Pier Paolo Pasolini", esposta nella Cappella Palatina del Maschio Angioino.
Queste le parole dell'amministratore locale. "Pasolini ha introdotto nella vita pubblica e intellettuale del nostro Paese un principio di verità con il suo radicale anti-ideologismo, ha parlato un linguaggio di verità. Nessuno fra gli uomini intellettuali di sinistra ha parlato con più lucidità delle finzioni coltivate dalla sinistra di questo Paese. E non aveva ancora consapevolezza dell'armocromia, ma oggi sarebbe nel suo a spiegare quanto di finzione e di cialtroneria vi sia in alcune petizioni apparentemente di sinistra, ma sostanzialmente piccolo borghesi e volgari".
Non solo, ma De Luca ha voluto in seguito ulteriormente infierire: "Mi imbarazza avere gente che magari consuma 300 euro l'ora per le imbecillità; e 300 euro l'ora sono i due terzi di una pensione al minimo, e mi domando quale credibilità possa avere chi ha questo rapporto di coerenza fra il modo di vivere e il modo di parlare". Come se tutto questo non bastasse, arriva poi un'altra bordata: "Da parte del Pd, registro in questo momento una linea più che suicida, inesistente - è la sua sentenza -. Questo è il nulla. Questi sono un pò di cortei in giro per l'Italia, ma non è una proposta di governo". I risultati elettorali sono stati "un disastro dopo l'altro. Nonostante i sondaggi siano stati gonfiati per alcuni mesi".
De Luca non vuole farsi fagocitare da Schlein
Il riferimento chiaro di De Luca alla Schlein non è certo passato inosservato fin dal principio. Oramai la battuta sull'armocromia, concetto diventato mainstream dopo quella infelice intervista rilasciata a Vogue Italia, si è trasformata una sorta di evergreen da potere utilizzare a piacimento contro la leader dei dem. E così l'ex sindaco di Salerno ha deciso di proseguire la propria crociata personale - tutta interna al Pd - contro l'ex europarlamentare, assurta a nemica numero uno del presidente regionale per via del fatto di essere completamente agli antipodi rispetto a lui dal punto di vista ideologico e di storia politica. Anche perché non è nemmeno da escludere che pure nell'espressione "apparentemente di sinistra, ma sostanzialmente piccolo borghesi" si possa ricavare un'ulteriore critica alla biografia della Schlein: in apparenze dall'animo movimentista, ma nella sostanza pienamente appartenente al puro establishment.
Del resto, appena 48 ore fa, Vincenzo De Luca aveva aggiunto una sottile (ma in fondo, poi, mica tanto) nota di sarcasmo. "La segretaria in carica ha avvertito tutti che la rivoluzione non è un pranzo di gala. Nessuno si aspettava pranzi di gala per la verità. Ma almeno un tramezzino elettorale, un mezzo spuntino… Niente. Ridotti alla fame elettorale".
Per poi concludere amaramente attaccando: "Mettetevi comodi, c'è ancora qualcosa da perdere. E non ho dubbi che la genialità politica di questo gruppo dirigente consentirà di fare piazza pulita anche di quello che rimane".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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