Nordio indica la strada: "L'inizio della fine di un periodo oscuro per la giustizia"

Il Guardasigilli dopo l'ok del Senato al ddl di riforma della giustizia: "Finché io sarò ministro la presunzione di innocenza è un principio non negoziabile"

Nordio indica la strada: "L'inizio della fine di un periodo oscuro per la giustizia"
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Il ddl di riforma della giustizia è stato approvato oggi, 13 febbraio, in prima lettura a Palazzo Madama e passa all'esame della Camera. Questo è "l'inizio della fine di un periodo oscuro per la giustizia italiana, che ha visto molto spesso sul banco della opinione pubblica persone completamente estranee alle indagini, delegittimate, offese e compromesse nella loro carriera per ragioni che si sono rivelate infondate", la soddisfazione del ministro Carlo Nordio conversando con i giornalisti in Senato.

Il via libera al ddl Nordio rappresenta un crocevia fondamentale per l'amministrazione, poichè rassicura i pubblici amministratori contro la "paura della firma", che "era fondata non tanto sulla prospettiva di una condanna, che non sarebbe mai intervenuta, quanto su quella della diffusione simultanea della notizia dell'indagine che spesso ha compromesso la loro carriera e anche la candidatura di molti di questi". Una riforma che conferma la linea garantista del governo, con buona pace del giustizialista tipico dei grillini (ma anche della sinistra). Un garantismo che va in due direzioni ha rimarcato Nordio:"La certezza della pena che non è e non deve essere sempre e soltanto in carcere" infatti "abbiamo ascoltato con molto interesse e stiamo studiando tutte le pene alternative ad esempio per i tossicodipendenti e anche per eventuali attenuazioni, di chi è in procinto di essere liberato per scadenza, per espiazione della pena. Il garantismo è certezza della pena ma anche enfatizzazione della presunzione di innocenza". Poi il messaggio destinato ai soliti soloni dell'opposizione: "Questo provvedimento di oggi va in questa seconda direzione, la presunzione di innocenza per noi è un sintomo di civiltà. E questo finché io sarò ministro è un principio non negoziabile".

Nordio ha stroncato senza mezzi termini le accuse rivolte alla riforma di lasciare il cittadino indifeso a proposito dell'abolizione del reato d'abuso d'ufficio. Per il Guardasigilli, il cittadino danneggiato da un sindaco cattivo "con il processo penale non ha nessuna possibilità di essere soddisfatto, mentre impugnando davanti al giudice amministrativo" e"chiedendo l'annullamento dell'atto, con il risarcimento del danno, un cittadino danneggiato è molto più interessato ad avere l'annullamento dell'atto e 500.000 euro di risarcimento piuttosto che costituirsi parte civile in un processo futuro e incerto che alla fine non accadrà nulla".

Le polemiche delle ultime settimane hanno chiamato in causa anche la libertà di stampa, sotto attacco secondo la sinistra ma senza alcuna prova concreta. Una libertà sacra e inviolabile, ha rimarcato Nordio, che ha posto l'accento anche sulla garanzia della segretezza delle informazioni e della dignità dell'individuo: "Posso solo dire che quando la stampa diffonde notizie che dovrebbero essere riservate o segrete nell'ambito processuale la colpa non è mai del giornalista che le ottiene, è sempre di chi le divulga o lascia che vengano divulgate".

Il ministro ha sottolineato che l'obiettivo della riforma è quella di costruire delle competenze e delle relative responsabilità al fine di rendere facile l'individuazione di chi ha violato il segreto istruttorio: "Ripeto che non è il destinatario finale cioè il giornalista che può essere incolpato di qualcosa che dipende invece dalla malafede o dalla ignavia o dalla imprudenza altrui".

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