L'arresto di Matteo Messina Denaro conferma che la linea del governo va nella giusta direzione nell'ambito della lotta alla criminalità organizzata. Nei mesi scorsi Carlo Nordio ha manifestato la volontà di riformare l'uso delle intercettazioni, mettendo però subito in chiaro di non voler in alcun modo mettere mano a quelle relative alla mafia e al terrorismo. Il ministro della Giustizia ha dunque rilanciato il suo piano, convinto di poter contrastare uno strumento che spesso viene usato in maniera "arbitraria e impropria".
L'affondo di Nordio
Il Guardasigilli, intervenuto ai microfoni di Radio24, ha posto l'attenzione sul fatto che le intercettazioni restano "assolutamente indispensabili" nel contrastro alla mafia e al terrorismo "per comprendere i movimenti di persone sospettati di reati gravissimi". Ha ribadito infatti di voler apportare una profonda revisione dell'uso che se ne fa per quanto riguarda i reati minori: nello specifico ha messo nel mirino la diffusione sulla stampa di "segreti individuali che non hanno a che fare con le indagini".
In tal senso Nordio ha denunciato "malafede quando si confondono i due campi". Pertanto si vuole porre un freno a "intercettazioni costosissime e inutili" che in diversi casi interessano persone che non sono neanche indagate. Non a caso ha chiesto proprio di apportare tutti gli interventi necessari per cambiare "radicalmente l'abuso" dello strumento in questione.
La sferzata alla sinistra
Il ministro della Giustizia si è poi espresso sulla cattura di Matteo Messina Denaro: ha sottolineato che si tratta di un trionfo dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che in effetti come primo provvedimento aveva partorito quello sulla difesa del carcere ostativo. Ha annotato di aver letto su alcuni giornali "sibili di rancore" da parte di quelle persone che "non si rassegnano al fatto che questa grandissima operazione sia stata operata da un governo di centrodestra".
In effetti in passato la sinistra ha avanzato insinuazioni al veleno contro il centrodestra nell'ambito della lotta alla mafia. Chiacchiere smentite dalla realtà dei fatti. "Dopo aver a lungo lamentato inerzia o addirittura indifferenza del governo sul fenomeno mafioso ecco che proprio da questo governo arriva un successo straordinario che viene applaudito in tutto il mondo", è stata la sferzata di Nordio ai detrattori.
Il Guardasigilli ha comunque invitato a evitare facili entusiasmi: certamente la fine della latitanza dell'esponente più significativo della criminalità mafiosa è un giorno di festa per l'intero Paese, ma è "illusorio pensare che la mafia possa essere vinta".
Un contrasto che deve essere portato avanti con le tecnologie del caso e con il metodo Falcone: "Una continua ininterrotta analisi di dati finanziari, movimenti di denari, pedinamento e controllo che non può mai essere interrotto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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