"Nulla da chiarire. Italia stimata da Ue e Nato". Tajani spegne le polemiche su Salvini

Il capo della Farnesina smorza le polemiche sulle recente affermazioni di Salvini sulle elezioni in Russia. "Non ci mettono in difficoltà. Governo ha una sola linea politica, Italia rispettata a livello internazionale"

"Nulla da chiarire. Italia stimata da Ue e Nato". Tajani spegne le polemiche su Salvini
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"Le parole di Salvini non mettono in difficoltà l'Italia la cui posizione è molto chiara. Siamo rispettati e stimati sul palcoscenico internazionale, sia europeo che Nato e G7". Il vicepremier Antonio Tajani ha spento così le polemiche politiche sorte attorno ad alcune recenti dichiarazioni del leader leghista sulle elezioni in Russia. "Con Salvini - ha rimarcato il ministro forzista su Rete 4 - non c'è nulla da chiarire. È stata una frase". Al di là dell'episodio, ha infatti rimarcato Tajani, "c'è una visione comune nel governo e una sola linea politica". A dimostrazione di queste osservazioni, il capo della Farnesina in serata aveva anche ribadito la netta contrarietà del nostro Paese all'invio di truppe occidentali in Ucraina.

"L'Italia è assolutamente contraria a una presenza di truppe occidentali nel territorio ucraino", ha detto Tajani al Tg1. "Noi - ha spiegato - non siamo in guerra con la Russia, stiamo difendendo il diritto dell'Ucraina a essere un Paese libero, indipendente". Parole che hanno confermato l'appoggio italiano alla nazione aggredita, escludendo però in modo categorico l'ipotesi di un'estensione della guerra. In questo modo, il nostro governo ha di fatto sbarrato la strada alla linea assunta dal presidente francese Macron, che recentemente non aveva escluso la necessità di un intervento occidentale sul campo. In Ucraina "forse a un certo punto – non lo voglio e non prenderò io l'iniziativa – sarà necessario effettuare operazioni sul terreno, qualunque esse siano, per contrastare le forze russe", aveva affermato l'inquilino dell'Eliseo in un'intervista al quotidiano francese Le Parisien.

Il fatto che tra gli scenari possibili ci fosse però quello di un intervento di terra aveva destato preoccupazioni nel Vecchio Continente. E così, da parte sua, anche il nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva messo in chiaro la linea tricolore: "L'Italia ha detto fin dall'inizio che mandare le truppe in Ucraina significa fare un passo ulteriore verso una via di non ritorno". E ancora: "In questo momento noi vorremmo arrivare a una pace giusta per l'Ucraina, non a una guerra che coinvolga ancora più Paesi". Ora l'analoga posizione espressa da Tajani, che già nei giorni scorsi aveva chiuso all'ipotesi di un invio di truppe occidentali.

"La maggioranza è coesa, la posizione del governo italiano è molto chiara: sono successe cose che ci hanno preoccupato, come la morte di Navalny e le

votazioni farsa nelle aree occupate in Ucraina da parte dei russi", ha affermato il capo della Farnesina al Tg1, offrendo così uno sguardo preciso su quel che accade sui fronti caldi più vicini al Vecchio Continente

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