"Oggi non hanno niente da dire". Così Boschi smaschera il Pd

I candidati alla segreteria del Pd dalla Annunziata hanno criticato in coro il Jobs Act di Renzi. Rivolta di Italia Viva: "Tutti uniti per il ritorno al passato"

"Oggi non hanno niente da dire". Così Boschi smaschera il Pd

Il Partito democratico è allo sbando e difficilmente il congresso e l'elezione di un nuovo segretario, visti i candidati in corsa, riuscirà a risollevarne le sorti. Il Pd sta cercando di sopravvivere e di mantenersi a galla nel mare della politica ma questo lo espone a scivoloni ed evidenti ipocrisie, che di giorno in giorno vengono messe in evidenza dagli stessi partiti con i quali il Pd si trova all'opposizione. L'ultima a smascherare i dem è Maria Elena Boschi, che inchioda il Pd alle sue responsabilità, dimostrando che, pur di non affondare, la compagine è pronta a rinnegare i propri ideali e il proprio passato.

"Nel Pd tutti d'accordo nel ripudiare JobsAct, buona scuola, Industria 4.0 e garantismo per abbracciare reddito di cittadinanza e sussidi. Per il Pd di oggi è meglio Beppe Grillo di Matteo Renzi. Scelta legittima. Ma chi fra i Dem ha scritto e votato le leggi sul lavoro e i diritti oggi non ha niente da dire? Tutti zitti e buoni?", ha scritto in un tweet Maria Elena Boschi, dopo aver ascoltato i candidati alla segreteria del Partito democratico ospiti di Lucia Annunziata a Mezz'ora in più. Sul Jobs act, critici Schlein, De Micheli e Cuperlo, che rivendica di non averlo votato. Mentre il governatore emiliano-romagnolo sostiene che occorre "rendere più conveniente il lavoro stabile" e ricorda alcune "scelte giuste fatte dal Pd del passato, come le liberalizzazioni di Bersani e industria 4.0 del governo Renzi".

Schlein e De Micheli hanno definito il Jobs act "un errore" ma in particolare il braccio destro di Stefano Bonaccini sembra guardare al passato e all'ala del Movimento 5 stelle con le sue affermazioni: "Bisogna fare un salario minimo e una legge sulla rappresentanza per spazzare via i contratti pirata". Quindi, Elly Schlein ha aggiunto: "Il reddito di cittadinanza ha evitato la povertà a un milione e mezzo di persone". Comprensibile che dal Terzo Polo queste posizioni non siano condivise e condivisibili e che un'opposizione coesa così non possa esistere.

Alle critiche mosse da Maria Elena Boschi si sono aggiunte anche

quelle di Raffaella Paita, sempre del Terzo Polo: "Difesa del reddito di cittadinanza, critiche a JobsAct e al governo Renzi. Insomma: i candidati sono tutti uniti per il ritorno al passato".

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