Da ore la sinistra ha imbastito la polemica del momento sulla presunta valorizzazione del giornalismo d'inchiesta dagli obblighi specifici della Rai nel contratto di servizio 2023-2028. Al governo si imputa la colpa di averla eliminata in favore della promozione della natalità. In tanti hanno alzato la voce, in primis Sigfrido Ranucci, che senza avere evidentemente certezze parla per sentito dire: "Mi risulta che il contratto di servizio sia stato privato di una parte, che c’era nel vecchio, relativa alla valorizzazione del giornalismo d’inchiesta. Se fosse vero sarebbe gravissimo". Sembrano avere più certezze dalle parti del M5s e Pd, i cui leader hanno fatto tweet quasi fotocopia sul caso. Augusta Montaruli, consigliere della Commissione di vigilanza Rai, ha però smontato tutte le illazioni.
"Eliminare dal nuovo contratto di servizio della Rai il riferimento alla valorizzazione del giornalismo di inchiesta sarebbe gravissimo", scrive Giuseppe Conte. "In questi anni abbiamo visto il contributo che trasmissioni come Report ed altre hanno dato al dibattito pubblico con inchieste di valore assoluto. L'informazione del servizio pubblico radiotelevisivo deve garantire a tutti i cittadini la promozione di programmi che ogni giorno fanno della ricerca della verità la propria missione. In conclusione, viva il giornalismo d'inchiesta. Contribuisce a elevare la qualità del dibattito pubblico", conclude Conte.
E poi Elly Schlein, con un comunicato quasi identico, che però include la promozione della natalità: "Nel contratto di servizio Rai viene tolta la valorizzazione del giornalismo di inchiesta e invece inserita la promozione della natalità. Che significa e come incide sulla programmazione? Un Governo di ipocriti che intanto aumenta la precarietà e sta per tagliare il Pnrr sui nidi". Elly Schlein avrebbe forse voluto partecipare alla programmazione dei palinsesti della nuova stagione, vista la sua preoccupazione e non si capisce in che modo l'introduzione di una sarebbe discriminante per l'altra.
Infatti, non è stato così, come ha sottolineato Augusta Montaruli: "Il giornalismo d'inchiesta non sparisce ed anzi nei palinsesti si rafforza. Ora aspettiamo delle scuse. Le accuse al ministro Urso e ai vertici Rai sono infatti prive di fondamento perché la bozza di contratto di servizio, che deve essere ancora discussa, vede la presenza del giornalismo d'inchiesta in maniera specifica ed estesa".
La deputata di FdI definisce queste accuse "sterili, pretestuose, che servono solo a far montare un caso", proprio perché portate avanti con il condizionale "per lanciare fango e ritrarre la mano, si punta il dito senza alcuna verifica di quanto affermato non avendo verificato, per propria ammissione, quello che c'è scritto nel contratto di servizio". Accuse che non solo classificano chi le muove senza prove me causano un danno all'azienda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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